Dal 5 al 10 settembre si è aperto il Supersalone nei primi quattro padiglioni di Fiera Milano, Rho (complessivamente 68.520mq), con oltre 1.900 progetti, un ricchissimo public program con più di 40 voci illustri, una rassegna cinematografica in collaborazione con il Milano Design Film Festival, quattro food court ideate da Identità Golose e animate da nove dei più grandi interpreti della cucina italiana e una grande mostra dell’ADI/Compasso d’Oro hanno l’obiettivo di capitalizzare i punti di contatto tra settori differenti, sperimentare nuovi format espositivi, coinvolgere e motivare i visitatori. E, soprattutto, riaccendere – metaforicamente parlando – i motori della città del design per eccellenza: Milano. Questo, in sintesi, il “supersalone”, evento fortemente voluto dal Salone del Mobile.Milano e curato dall’architetto Stefano Boeri.
“La forza del Salone del Mobile.Milano è sempre stata la volontà di fare squadra, di sperimentare e anche di rischiare, senza mai, però, perdere di vista l’obiettivo finale: il bene per le nostre aziende e per i nostri espositori. Ho sempre vissuto un Salone che, in ogni edizione, è stato capace di mettersi in discussione, di guardare alle trasformazioni della società, di analizzare sfide e cogliere opportunità. Di cambiare punto di vista. È ciò che abbiamo fatto scegliendo la strada di un supersalone” afferma Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano. “Abbiamo rotto gli schemi per non restare fermi in una situazione che avrebbe potuto impoverire il sistema e compromettere il primato di Milano. Non è stato facile, ma l’aver scelto una nuova strada e colto l’occasione di fornire nuove visioni di brand e prodotti è segno di quanto grande sia la forza del nostro design, che, coniugando tradizioni culturali, creatività dei protagonisti, capacità innovativa dell’industria e dei territori, ci permette di guardare al futuro con fiducia”.
Un “supersalone” che raccoglie ed esibisce le migliori ricerche, produzioni e sperimentazioni realizzate da un intero settore in questi ultimi 18 mesi, ma che è, contemporaneamente, proiettato verso il futuro, rappresentando un importante momento di visibilità corale e un driver di rilancio per il comparto dell’arredo e del design. Il riconoscimento di tale importanza e del suo valore simbolico è confermato dalla presenza di alte autorità governative e istituzionali – prima fra tutte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che, da sempre, testimoniano quanto il Salone rappresenti uno dei motori dell’economia italiana, grazie al fertile rapporto che riesce a creare tra impresa, città e territori. A lui il Salone del Mobile.Milano porgerà in dono una riproduzione del manifesto della prima edizione del Salone (1961) in una cornice d’eccezione, progettata dal duo di designer Formafantasma e realizzata dal giovane architetto-artigiano Giacomo Moor e dagli ebanisti Gigi Marelli e Giordano Viganó con il legno degli abeti abbattuti dalla tempesta Vaia in val di Fiemme.
“A voi tutti va il mio più sincero ringraziamento, perché la vostra presenza dimostra quanto questa giornata abbia assunto anche un significato simbolico che travalica i nostri confini naturali, quelli del design e del legno-arredo, orgoglio del Made in Italy nel mondo. Se siamo qui a inaugurare la più importante fiera internazionale del design, significa che tutti insieme abbiamo lavorato affinché questo “miracolo” della ripartenza si realizzasse”. Queste le parole con cui Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, ha aperto il suo discorso durante la manifestazione di inaugurazione del supersalone alla presenza del Presidente della Repubblica. “La presenza del Presidente Mattarella – dice Feltrin – è la conferma della bontà della scelta fatta a fine aprile. Abbiamo avuto lecite incertezze, prima di confermare l’edizione di settembre. Ma alla fine il coraggio di accettare la sfida ha prevalso e nel momento più difficile abbiamo dimostrato di essere leader. Non solo per i buoni risultati in questo inizio d’anno, ma per la decisa volontà di esserci e difendere il primato assoluto del Salone del Mobile di Milano nel mondo anche se in una formula nuova e unica. Riaffermarlo oggi era un preciso dovere e dobbiamo essere orgogliosi di esserci riusciti”.