Airbnb si schiera con l’introduzione del CIN, codice identificativo nazionale, misura introdotta dal Ministero del Turismo per rendere più chiaro e uniforme il sistema di regolamentazione degli affitti brevi in Italia grazie alla BDSR, la banca dati unitaria delle strutture ricettive dove chi offre ospitalità è obbligato a registrarsi entro il 1° gennaio del prossimo anno. E nel rispetto della norma, dal 2025, Airbnb rimuoverà dalla piattaforma gli annunci che non rispetteranno l’obbligo di registrazione previsto dalla normativa. Il portale ha informato tutti gli host italiani dell’obbligo di registrarsi presso il Ministero del Turismo e ottenere il CIN, indispensabile per continuare a pubblicare annunci. A oggi però solo il 58% delle strutture obbligate hanno effettuato la registrazione nella banca dati
Supporto agli host per l’adeguamento
Airbnb ha messo in atto diverse iniziative per agevolare gli host nel processo di adeguamento alla nuova normativa. Tra queste:
- Linea di assistenza dedicata, attivata in collaborazione con Altroconsumo, per fornire supporto personalizzato.
- Promemoria e notifiche attraverso l’applicazione, per mantenere alta l’attenzione sulle scadenze.
- Campagna informativa con linee guida e risorse per orientare gli host negli adempimenti richiesti.
Valentina Reino, Head of Public Policy di Airbnb Italia, ha dichiarato: “Il CIN rappresenta una soluzione semplificata rispetto alle normative locali frammentate, permettendo alle autorità di avere maggiore trasparenza sulla portata del fenomeno. Siamo lieti di collaborare con il Ministero del Turismo per garantire una transizione agevole a beneficio di host, città e del Paese”.
Il profilo degli host italiani
La maggior parte degli host italiani su Airbnb sono famiglie che utilizzano la piattaforma per integrare il reddito. Nel 2023, il guadagno medio annuo per un host si è attestato intorno ai 4.000 euro. Secondo un sondaggio condotto dalla piattaforma:
- Il 67% degli host dichiara che ospitare su Airbnb aiuta a fronteggiare il crescente costo della vita.
- Il 76% afferma che l’attività di locazione non rappresenta la loro principale occupazione.
Conseguenze per chi non si adegua
Gli host che non si adegueranno alla normativa rischiano dunque la rimozione dei propri annunci da tutte le piattaforme a partire dal 2025. Questo significherebbe essere condannati all’invisibilità, oltre al fatto che non essere conformi a norma di legge implica il rischio di multe molto salate.