Nella rubrica “Agente in Incognito” raccogliamo le indiscrezioni, gli sfoghi, le aspirazioni e le rimostranze scritte di chi lavora nelle agenzie di viaggi ed eventi e vuole lasciare la propria testimonianza nell’anno più difficile di sempre, in completo anonimato. Potete inviare materiale a domenico.palladino@qualitytravel.it
Arriva sempre, prima o poi, un momento in cui, la misura è colma e la bolla scoppia. Ci siamo, in pieno, via le mascherine.
Il settore, tutto, senza esclusione di colpi o di nomi o di funzioni, ha dimostrato in toto la sua totale fragilità.
Certo, abbiamo un colpevole da incriminare: il Virus.
Amara soddisfazione: il dado è tratto.
Lo “stato di crisi” è evidente, palese, concreto e reale, punto. Non importa come sei entrato in scena, da quanti anni, con quale azienda, con quale ruolo. Quello che è importante veramente è come esci dalla scena… parafrasando un famoso saggio.
Ed ecco che qui, nella prevedibile uscita di scena naturale e fisiologica di molti “attori” stiamo assistendo a favolose “sceneggiate” degne della più alta drammaturgia che, francamente, fanno ridere ed evidenziano, con innegabile trasparenza, tutte le negatività imprenditoriali, strutturali, professionali del settore.
Abbiamo assistito e assisteremo a laconiche esternazioni da tutte le parti e, peggio ancora, abbiamo creato e dato voce a una infinità di oracoli del futuro da fare invidia a Paolo Fox. Pazzesco, incredibile. E i social hanno amplificato e permesso a molti non addetti ai lavori, di appurare con certezze assolute che il comparto, a tutti i livelli, è ancora ancorato a principi di emotività e di struggente incapacità imprenditoriale nell’affrontare la dura realtà.
Ed ecco le invocazioni di aiuto e le imprecazioni allo Stato. Ed ecco il fiorire di migliaia di gruppi di chiacchieroni. Ed ecco il proliferare di deboli azioni di resistenza. Ed ecco che si anela al salvagente dell’associazionismo. Ed ecco i paladini della giustizia che proiettano le proprie angosce verso gli abusivi.
Ho visto gente “piangere” per gli educational mancati.
Ho visto gente scrivere nei vari gruppi in modo sgrammaticato e sciatto.
Ho visto lamentele per i tempi di erogazione del fondo perduto che, ancora una volta denotano e fanno trapelare angoscia.
Ho visto Direzioni di Network acconsentire allo spostamento delle fee annuali, ancora convinti e certi che il network sia qualcosa che abbia un senso reale e un valore certo come se niente fosse successo a dimostrazione della loro effettiva inutilità. Ho visto progetti debolissimi per ipotizzare la ripresa.
Ho visto 264 webinar e a un certo punto ho detto basta. Ho visto gente scrivere “poesie” su come erano bravi gli Agenti di Viaggio. Ho riscontrato la parola sogni e passione come un mantra, tanto per dire qualcosa, come se i venditori di sogni e di passione siano una categoria merceologica industriale degna di attenzione.
Ho visto tanti personaggi “noti” del settore andare in televisione a fare brutte figure, senza contenuti, senza proposte, invocando solo aiuto, aiuto. Ho visto manifestazioni ridicole. Ho visto persone in astinenza da assembramento di categoria andare in crociera per… conoscere il prodotto. Ho visto i voucher… ”elegante” forma di trattenuta indebita di denaro verso clienti che non hanno usufruito di servizi prenotati. Ho visto qualcuno dare il proprio nome alla propria compagnia aerea e fare voli in Senegal.
Ho visto TO che fanno le Agenzie di Viaggio e Agenzie di Viaggio che fanno i TO ma poi si arrabbiano tra di loro in crisi di identità. Ho visto quelli che adesso ci salva l’incoming. Ho visto quelli che si inventano le Ota a San Marino. Ho visto gente di finanza dire: tra due anni saremo più forti di ieri. Ho visto quelli che fanno i rimpasti delle strutture organizzative aziendali: si chiama marmellata, insalata, spezzatino, non chiamatela riorganizzazione se le facce sono tutte facce vecchie.
Ho visto quelli che ti do il più 2% se vendi fino a Gennaio, se mi rimandi il contratto firmato obbligatoriamente entro 30 gg se no ti chiudo il codice. Ho visto quelli che, nonostante tutto, imperterriti ti mandano le offerte speciali per il Kenya. Ho visto quelli che: adesso facciamo tutti i consulenti di viaggio, dimenticando che i consulenti, quelli veri, per la loro consulenza li paghi. Se no, stai facendo solo finta. Ho visto quelli che strillano: stiamo uniti. Insieme si vince. Ma cosa ?
Uno spettacolo, davvero. Pirotecnico, per certi versi. Ora arrivano le festività, il cassetto è vuoto, le risorse del settore sono stanche, insofferenti, demotivate, confuse, tristi, chiuse.
Attendono tutti il fondo perduto come si attende Babbo Natale che, lo sappiamo, non dimentica facilmente se sei buono, se hai fatto il bravo o se… hai fatto solo del cabaret come risulterebbe dai fatti. Bisogna sempre fare i conti e invece, sembra proprio che qui, chi deve fare i conti, quelli veri, non li fa mai come si deve e, spera di rinnovarsi e di sopravvivere con gli aiuti di Stato. Sperare e’ più che legittimo, ci mancherebbe ma, i conti con i capitali necessari per fare vivere le imprese sono altra cosa e volente o nolente vanno fatti per rendersi conto, brutalmente, che puoi avere girato il mondo sei volte, puoi avere lavorato nel settore per 50 anni e ritenerti il più esperto di tutti, puoi avere passione e sogni in quantità industriali ma NON PUOI DIMENTICARE che non dobbiamo sprecare questa crisi auspicando che “ tutto torni come prima” perché, semplicemente, questo non è futuro ma è passato. Ogni azione/evento crea cambiamenti e se non cambi, davvero, seriamente, facendo i conti, non puoi più stare sul mercato.
Stiamo in silenzio invece di fare proclami mostrando ancora di più al mondo imprenditoriale e alle istituzioni che, siamo una bolla e che quel maledetto 13% del Pil che tanto sbandieriamo è fatto coi soldi del Monopoly.
Game over, buone feste.