Airbnb ha svelato le linee guida del suo protocollo di pulizia, annunciato quasi due mesi fa e sviluppato in base alle linee guida dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) negli USA e in collaborazione con realtà di primo piano nel settore della pulizia e della sanità come Ecolab e il Dr. Vivek Murthy, ex responsabile della salute pubblica statunitense.
Aderire al protocollo consente agli alloggi segnalati su Airbnb di essere segnalati come conformi alle regole: tra queste c’è anche l’obbligo di far passare 24 ore tra un soggiorno e l’altro. Aderire al protocollo non è obbligatorio: chi non lo fa semplicemente non avrà la visibilità aggiuntiva che ne deriva. Per chi vuole essere certificato da Airbnb ma non è in grado di seguire tutto il protocollo esiste inoltre una seconda modalità di aderire in cui l’host garantisce di lascia passare 72 ore tra un soggiorno e l’altro.
Airbnb precisa che il manuale non fornisce alcuna garanzia relativa alla sua completezza
o efficacia e se si decide di seguire il protocollo, si riconosce la possibile necessità di intraprendere azioni aggiuntive per proteggere se stessi, collaboratori e ospiti, e di seguire in ogni caso anche le linee guida locali.
Inoltre Airbnb avverte che se un ospite ha accesso a uno spazio non trattato nel manuale, ad esempio deve attraversare un’area dell’edificio che non si è in grado di pulire, è preferibile comunicarglielo in modo che possa prendere le dovute precauzioni.
Il manuale, in pdf, consta di 38 pagine e inizia chiarendo le differenze tra pulire e igienizzare per poi fornire una lista dell’attrezzatura necessaria per eseguire il lavoro e una checklist delle attività da fare per ogni ambiente dell’alloggio. Potete scaricarlo al seguente link
Airbnb ha anche creato articoli e video, disponibili a questo link, per spiegare il protocollo ai suoi host. La risorsa può inoltre servire da esempio a chiunque ha una struttura ricettiva.