A pochi giorni dalla riapertura dei confini nazionali, si è svolto il primo incontro tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e l’Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares (AICALF).
I rappresentanti di Blue Air, EasyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling – le sei compagnie che fanno parte dell’associazione, che rappresentano oltre il 50% del traffico aereo italiano di corto raggio e che impiegano oltre 6.000 dipendenti – hanno nuovamente espresso forti preoccupazioni in merito all’attuale testo del Decreto Rilancio che prevede investimenti per oltre 3,5 miliardi di euro per Alitalia – rispetto ai 3 miliardi previsti per il comparto sanitario – e che, senza interventi per l’intero settore del trasporto aereo nel suo complesso, rischia di mettere in crisi milioni di posti di lavoro, la competitività del mercato e l’offerta rivolta ai cittadini.
Di conseguenza, volendo davvero supportare la ripresa del Paese, la ripartenza del turismo e rilanciare il settore del trasporto aereo in Italia, AICALF ha presentato nuovamente al Governo le proprie proposte per modificare le distorsioni e gli aspetti discriminatori attualmente presenti nel DL Rilancio: estendere la possibilità di accedere al Fondo di ristoro per il trasporto aereo a tutti i vettori con licenza europea stabiliti in Italia, riconoscere pienamente la validità dei contratti aziendali già stipulati dai vettori aerei con le organizzazioni sindacali più rappresentative e sospendere l’imposta comunale sui passeggeri per supportare l’auspicato incremento del traffico aereo verso le diverse regioni italiane.
Le proposte sono ora all’attenzione della De Micheli e saranno la base di un prossimo incontro che dovrebbe svolgersi entro una decina di giorni.
Se il ministro ha sottolineato, durante la riunione, quanto le compagnie low cost siano state fondamentali per lo sviluppo economico e per il turismo italiani nel tempo, tutti i vettori aderenti ad AICALF hanno confermato la loro volontà di continuare a investire nel Bel Paese per garantire, già da questa estate, il ritorno di viaggiatori e turisti lungo la penisola, a condizione che i livelli di competitività del mercato rimangano, senza distorsioni, quelli costruiti negli anni.