costa amalfi cilento

​L’ultima proposta sull’aeroporto di Salerno è quella di intitolare lo scalo alla “Costa d’Amalfi e del Cilento”. L’iniziativa, avanzata dai Sottosegretari di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante e Antonio Iannone, mira a riconoscere l’importanza sia della Costiera Amalfitana che del Cilento nel panorama turistico e culturale e ha riacceso il dibattito sui campanilismi locali, evocando le rivalità storiche tra le diverse aree della provincia.

Iter e tempi per il cambio di denominazione

La procedura per modificare il nome di un aeroporto in Italia prevede però diversi passaggi:​

  1. Proposta formale: Le autorità locali o nazionali presentano una richiesta ufficiale all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC).​
  2. Valutazione dell’ENAC: L’ente esamina la proposta considerando vari fattori, tra cui l’impatto sul territorio e la coerenza con le normative vigenti.​
  3. Approvazione ministeriale: Se l’ENAC esprime parere favorevole, la decisione finale spetta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che emette un decreto ufficiale per formalizzare il cambio di nome.​

I tempi tecnici per completare l’iter possono variare, ma in casi recenti, come l’intitolazione dell’aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi, il processo ha richiesto circa un anno. ​

Vantaggi secondo i promotori

Secondo Ferrante e Iannone, l’inclusione del Cilento nella denominazione dell’aeroporto apporterebbe diversi benefici:​

  • Maggiore visibilità: Riconoscere ufficialmente entrambe le coste nel nome dello scalo rafforzerebbe il legame con l’intero territorio salernitano, offrendo pari visibilità a due aree iconiche della regione. ​
  • Incremento turistico: Una denominazione inclusiva potrebbe stimolare l’afflusso di turisti sia verso la Costiera Amalfitana che verso il Cilento, favorendo una distribuzione più equilibrata dei flussi turistici. ​
  • Sviluppo economico: L’aumento del turismo potrebbe tradursi in un impulso all’economia locale, con benefici per le attività commerciali e ricettive di entrambe le aree. ​

Un déjà vu campanilistico

Questa proposta richiama alla mente le vicissitudini legate alla denominazione del Parco Nazionale del Cilento. Istituito nel 1991 come “Parco Nazionale del Cilento”, ha successivamente ampliato il suo nome a “Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano” e infine a “Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”. Queste aggiunte riflettono il desiderio di rappresentare equamente le diverse subregioni incluse nel parco, cercando di placare le sensibilità locali.​

L’eventuale intitolazione dell’aeroporto alla “Costa d’Amalfi e del Cilento” potrebbe rappresentare un tentativo di equilibrio tra le due aree, riconoscendo l’importanza di entrambe nel panorama turistico. Ma, come dimostrato dalle precedenti esperienze con la denominazione del parco, tali scelte possono giusto riaccendere i campanilismi locali, che poi riemergono ogni volta che bisogna citare per esteso il nome (dimenticatevelo nei nostri titoli che lo spazio è poco). Da vedere se questa proposta riuscirà a decollare senza turbolenze.

Autore

  • Domenico Palladino è editore, consulente marketing e formatore nei settori del turismo e degli eventi. Dal 2019 è direttore editoriale di qualitytravel.it, web magazine b2b sulla travel & event industry. Gestisce inoltre i progetti editoriali di extralberghiero.it, dedicato agli operatori degli affitti brevi, storytravel.org, sul turismo cinematografico, e cicloturismo360.it, per gli amanti del turismo su due ruote. Laureato in economia aziendale in Bocconi, giornalista dal 2001, ha oltre 15 anni di esperienza nel travel. Dal 2009 al 2015 è stato web project manager dei magazine TTG Italia ed Event Report e delle fiere del gruppo TTG e BTC. Dal 2015 al 2019 è stato direttore editoriale di webitmag.it, online magazine di Fiera Milano Media su turismo e tecnologia. Ha pubblicato per Hoepli il manuale "Digital Marketing Extra Alberghiero" (2019).

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