«Alcuni dei nostri soci, in tutta Italia, hanno iniziato a riaprire le dimore storicheche da fine febbraio erano stati costretti a chiudere al pubblico. Lo stanno facendo nel pieno rispetto delle prescrizioni che, parlando di beni storici e culturali vincolati, significa non solo garantire la massima sicurezza per operatori e visitatori ma anche utilizzare prodotti per la sanificazione che non vadano a deteriorare il bene stesso. Lo stanno facendo con grande senso di responsabilità, auspicando tutti che, dall’altra parte, le istituzioni ascoltino le nostre proposte per rilanciare, davvero, anche il nostro settore».
È Giacomo di Thiene, Presidente nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane-ADSI, a farsi portavoce di quanto i proprietari di ville, masserie, castelli, ma anche parchi, giardini e tenute agricole stanno mettendo in campo sul territorio, ma anche dell’ascolto che si attendono di ricevere dalla politica.
«Avevamo chiesto – spiega il Presidente di ADSI – di consentire a coloro che riceveranno il “voucher turismo” di poterlo utilizzare anche nelle dimore storiche, senza escludere nessuna realtà storico-culturale, e di aumentare il tax credit per le spese sostenute per la conservazione e il restauro degli immobili vincolati. Una richiesta, quest’ultima, pensata per incidere positivamente sul decoro urbano delle città e dei borghi, e anche per innescare un effetto trainante per il settore dell’edilizia e del restauro, producendo effetti economici positivi e tangibili sulle piccole e medie imprese artigiane».
«Come ADSI continueremo a cercare un confronto costruttivo con tutte le forze parlamentari, perché si possano trovare, in sede di conversione, modalità e strumenti adeguati per riportare davvero i beni culturali privati al centro del rilancio del nostro Paese, per consentire alle famiglie che nei decenni hanno investito in manutenzione e cura di continuare a farlo senza essere costretti a vendere dei veri gioielli italiani a imprenditori esterisempre a caccia delle bellezze nostrane e garantire così a tutti i cittadini di poter continuare a godere di parchi, ville e palazzi nei meravigliosi borghi italiani» conclude Giacomo di Thiene.