C’è una montagna che più di tutti m’incanta, ogni volta che la vedo: nelle giornate limpide quando guido in autostrada, dalla vetrata di un grattacielo di Milano oppure dalla stanza di una casa di campagna su una collina dalle parti di Como. Sembra apparire ovunque, come un miraggio, e a volte pare vicinissima.
Sto parlando del Monte Rosa, che domina la pianura con la sua mole, e che per me ha qualcosa di magico, con le sue mille sfumature di colore e il suo profilo frastagliato che si staglia contro il cielo. Una catena di monti che corre per venticinque chilometri sul filo dei quattromila e che vanta la seconda cima più alta d’Europa, la punta Dufour, 4634 metri sul livello del mare. Decine, se non centinaia, sono le foto che gli ho fatto.
Ma nonostante l’attrazione che esercita su di me, non avevo mai avuto la fortuna di vederlo da vicino, né tantomeno, naturalmente, di metterci piede.
Ed è stato Allegroitalia a darmi questa opportunità, invitandomi alla festa di inaugurazione dell’Alagna Palace, che si è svolta a metà dicembre.
Un grosso investimento, destinato a cambiare l’offerta turistica di questa stazione piemontese frequentata finora soprattutto da famiglie e da sciatori amanti dello sci fuori pista, che soggiornavano in alberghi a tre stelle o nelle pensioni.
Con la qualità del servizio e i numeri importanti – 240 posti letto – questo albergo aumenta la capacità recettiva di Alagna, località montana posta all’estremità orientale del grande complesso sciistico del Monterosa Ski, un carosello di 93 impianti e 180 km di piste d’alta quota, a cavallo fra Piemonte e Val d’Aosta, articolato su tre valli e tre ski resort, Alagna, Gressoney e Champoluc, e la rende appetibile per ogni tipo di clientela.
Il National Geographic ha recentemente inserito Alagna fra le sette stazioni sciistiche al top d’Europa, insieme a località famose come Verbier e Chamonix, perché è uno dei paradisi del freeride e dell’heliski. Ma anche dello sci alpinismo, delle scalate sulle cascate di ghiaccio, del parapendio, ma anche di attività più tranquille come il telemark, il pattinaggio e le camminate con le ciaspole.
Se le piste battute di Alagna e di tutto il comprensorio sono alla portata di sciatori di tutti i livelli – per i principianti c’è anche l’area di Wold – le discese fuoripista sono consigliate solo ai più esperti, meglio ancora se accompagnati da una guida di alta montagna, soprattutto se si sceglie la famosa Malfatta, con i suoi 2mila metri di dislivello.
Michele Cucchi, dell’Associazione Guide Alpine Alagna – che ha partecipato alla prima spedizione pakistana sul K2, a 60 anni dalla conquista di Compagnoni e Lacedelli – ci ha condotto fino alla punta più alta raggiungibile in funivia, Punta Indren a 3275 metri s.l.m, da cui si gode una vista a 360° sulle Alpi, gli Appennini e la pianura Padana.
Un altro personaggio celebre è Silvio Mondinelli, detto Gnaro, uno dei pochi scalatori al mondo ad aver raggiunto tutte le quattordici vette più alte del mondo senza ossigeno, secondo italiano dopo Reinhold Messner.
Abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo durante la presentazione del libro “Cuori in movimento”, che ha inaugurato la sala meeting dell’albergo, riempiendo gli 80 posti disponibili all’inverosimile: un libro nato per sostenere un progetto di solidarietà, cioè raccogliere fondi in favore della scuola di Namche Bazaar, in Nepal, distrutta dal terribile terremoto del 2015.
Ma scendiamo dalle vette e torniamo a valle. Alagna, con le sue frazioni disseminate sui prati circostanti, è un borgo alpino a 1.200 metri di altitudine posto alla testata della Valsesia, che ancora mantiene il sapore autentico e l’architettura tipica delle valli che un tempo erano abitate dai Walser.
Un giro per il paese ne rivela il carattere semplice e le bellezze nascoste, come quando si giunge a Pedemonte, piccola frazione in cima a un grande prato in lieve pendenza, che sembra il compendio della cultura walser, con le sue case tipiche addossate una all’altra come per tenersi caldo.
I Walser erano una popolazione di origine germanica che, provenendo dal Vallese, cominciò a colonizzare questa e altre testate di valli vicine, come Macugnaga e Gressoney, nel XIII secolo. Si era in un periodo di disgelo, e così queste genti riuscirono a scavalcare più facilmente gli altissimi passi che dividono l’Italia dalla confinante Svizzera. Dediti alla pastorizia, costruirono queste case in pietra e legno, circondate da un loggiato, che erano allo stesso tempo abitazione, stalla e fienile. Ne scopriamo usi e costumi nel Museo Walser, ospitato in una casa del 1628 ristrutturata esattamente come era all’epoca.
Un nuovo concetto di benessere
E proprio alle tipiche costruzioni della valle s’ispira il progetto dell’Alagna Palace: tre edifici distinti, costruiti in legno e pietra di Luserna e circondati da balconi dotati di pertiche, come all’epoca dei Walser che le usavano per disporre a essiccare fieno, segale e canapa.
L’albergo è costituito da 50 suite di diversa tipologia, da una a tre stanze. 42 sono dotate di cucina attrezzata e tavolo da pranzo, e per questo viene definito condotel. Ideale quindi per soggiorni lunghi per famiglie o gruppi di amici e collegato agli impianti di risalita da una navetta, fa del benessere il suo punto di forza.
Allegroitalia Alagna Palace è infatti il primo – e finora unico – condotel alcalino, ideato per riequilibrare il pH corporeo. Il concetto di alcalinità si declina nei menu del ristorante Primo, che offre però anche piatti della tradizione e del territorio, nell’acqua alcalina con cui sono riempite le bottiglie in camera, ma anche e soprattutto nella Purity Spa, dove un’equipe di professionisti consiglia percorsi curativi e alimentari ad-hoc, garantiti dalla presenza sia di un medico che di un fisioterapista.
Il principio della Purity Spa parte dall’assunto che il nostro corpo, per funzionare in modo ottimale, deve essere leggermente alcalino, mentre la vita che conduciamo abitualmente e il cibo che ingeriamo determinano generalmente un ambiente acido. Oltre a sauna, bagno turco, sale massaggi, vasche idromassaggio per i piedi, cascata di ghiaccio e area relax, la Spa propone ai suoi ospiti una grande piscina riscaldata – interna ed esterna – di acqua alcalina, e cioè ricca di iodio, potassio e magnesio e povera di cloro. Già solo immergersi in quest’acqua procura effetti benefici perché attraverso la pelle assorbiamo gli oligoelementi.
Il “metodo” Allegroitalia Purity, che sarà esteso ad altre proprietà del gruppo, si basa su quattro aree d’intervento: medicina bio-funzionale, anti-aging, medicina estetica rigenerativa e nutrizione clinica.
Noi abbiamo sperimentato il test bio-funzionale, un esame rapido studiato per individuare i principali parametri della salute, studiando la funzionalità degli organi, individuando lo stress e la presenza di infiammazioni, mentre a tavola abbiamo gustato una cena basata su questi principi: vellutata di asparagi con crostini e cannella, involtini di verza e grande abbondanza di acqua alcalina, ottima e insapore, e frutta.
Oltre alla Spa, al bar e al ristorante Primo, ci si può trovare nella lobby, dove ci si può rifornire di acqua alcalinizzata, o nell’adiacente lounge con camino, Ci sono anche un ampio parcheggio sotterraneo e una sala multimediale di 80 posti, per garantire un soggiorno piacevole in tutte le stagioni anche a chi non è un fanatico dello sci.