Certo che Manlio Vopisco capiva qualcosa di suggestione quando decise di costruire la sua villa proprio lì, attaccata alle ripide parete della valle del fiume Aniene, poco sotto i templi romani che vegliano la gola, inserendo lo scenario naturale del bosco e delle grotte carsiche nella parte architettonica! Purtroppo poi la natura, che qui fa da padrone, si è ripresa la sua parte, e della bella villa di epoca romana non restano altro che ruderi. Lo scenario, però, è rimasto: bosco, cascate, grotte e cunicoli, ripidi costoni a strapiombo, l’onnipresenza del rombare dell’acqua, che sembra un gran vociare, un continuo parlare tra di loro degli spiriti di questo luogo. E qui di spiriti è pieno, non c’è dubbio.
Non a caso questo posto veniva chiamato Valle dell’Inferno ed era di grande fascino per tutti i viaggiatori dell’epoca romantica. Nonché tappa obbligatoria per i turisti del Grand Tour, perché qui, a Tivoli, in maniera unica si fondono il paesaggio maestoso (creato dalla presenza di un fiume che nasce nella montagna e che si ingrossa regolarmente nelle stagioni piovose trovando un imbuto proprio qui), l’arte, la maestria dell’architettura antica, la spiritualità e il mito. Questo insieme ha ispirato tanti, tantissimi artisti e poeti, che ne hanno dato testimonianza nei loro dipinti e testi. Hackert, Van Wittel, Piranesi, Turner e Ingres, Herder e Goethe, per nominare solo alcuni tra i più conosciuti. Goethe immortala la sua visita qui nel suo Viaggio in Italia con queste parole: Fui a Tivoli, dove ammirai una delle somme visioni offerte dalla natura. Quelle cascate, insieme alle rovine a tutto il complesso del paesaggio, sono tra le cose la cui conoscenza ci fa interiormente profondamente più ricchi.
Oggi questo famoso posto è diventato un parco aperto al pubblico, visitabile e godibile da tutti, grazie al lavoro di recupero del FAI. Ma non è “solo” un parco, è un insieme di interventi dell’uomo sulla natura nel tentativo di pacificarla venerandola (come testimoniano i templi) e di domarla. L’ultimo e definitivo intervento che ha cambiato il destino di Tivoli e del parco fu di Papa Gregorio XVI che nella prima metà dell’Ottocento decise di salvare l’abitato di Tivoli per sempre dalle distruttive inondazioni del fiume Aniene, facendo creare un’opera di ingegneria idraulica raffinatissima, che devia fino a oggi il percorso del fiume facendolo sfogare nella grande cascata all’interno del parco – parco inteso come architettura del paesaggio che questo pontefice fece in contemporanea creare nella valle.E così nacque Parco Villa Gregoriana, un posto pieno di storia e ricordi, che oggi ci consente di godere del paesaggio in sicurezza.
Nonostante che gli spazi siano quasi esclusivamente all’aperto, Parco Villa Gregoriana offre una grande quantità di attività legati al mondo del Mice: il team-building aziendale insieme ai giardinieri del parco (tutti treeclimbers tra altro) è sempre molto richiesto e molto divertente, e l’elegante struttura del Visitors’ Center disegnato da Gae Aulenti offre la possibilità di organizzare meeting, presentazioni e ricevimenti.
A chi sceglie questo parco romantico per il fatidico sì, il Comune di Tivoli dà la possibilità di celebrare il rito civile tra i sentieri e le vestigia romane di Villa Gregoriana. I posti dedicati alla cerimonia sono tre, uno più suggestivo dell’altro: Il belvedere della grande cascata, i ruderi della Villa di Manlio Vopisco e la magnifica terrazza dell’Acropoli Tiburtina, con i templi romani dedicati alla Sibilla Albunea e a Tiburno che dominano la valle.
Collaborazioni con ristoratori e catering di fiducia garantiscono un servizio impeccabile.
Il parco può essere visitato tutti i giorni della settimana. Nei weekend si organizzano tantissimi eventi per le famiglie, per i curiosi e per gli appassionati di arte e natura.
Info e contatti:
Parco Villa Gregoriana
Largo Sant’Angelo
Tivoli, Roma
Tel.0774 332650
E-mail: faigregoriana@fondoambiente.it
www.parcovillagregoriana.it