Avrebbe dovuto aprire a luglio, come raccontavamo alcune settimane fa, ma accoglierà i primi ospiti solo a partire dal 20 agosto lo YellowSquare di Milano, l’ostello di ultima generazione che fa incontrare lo spirito cosmopolita dei viaggiatori zaino in spalla con la curiosità dei locals. Tra il Teatro Parenti e i Bagni Misteriosi, nel cuore di Porta Romana (in via Lattuada 14), la nuova struttura va a inserirsi nella mappa del centralissimo quartiere milanese, ormai punto di riferimento dell’offerta culturale e di intrattenimento del capoluogo lombardo.
YellowSquare non sarà solo un ostello, ma una “piazza” aperta 7 giorni su 7, 24 ore su 24, un luogo fisico di incontro e un catalizzatore di giovani energie: due palazzine, 98 posti letto in dormitori misti e 29 camere private, con tanti spazi comuni aperti al pubblico. Nelle aree condivise, su un totale di oltre 800 metri quadrati, si trovano: un bar che non dorme mai e una grande sala eventi per incontri e musica dal vivo, un rilassante cortile privato, lo spazio co-working Smart Square, un Dance Club sotterraneo, una grande cucina per pasti condivisi e per cooking class, l’hair-saloon firmato Contesta Rock Hair e una Play Area dove cimentarsi con fitness, arti e danza.
YellowSquare ridefinisce il concetto stesso di ostello: non più un semplice posto dove dormire, ma un vero e proprio hub esperienziale in cui fare nuove conoscenze, cimentarsi in lezioni di cucina o di dj-set, sfidarsi in un’escape room, scoprire la città da vero local, fare yoga al tramonto e ascoltare musica dal vivo ogni sera. Uno spazio, fisico ma anche mentale, che si rivolge a un nuovo tipo di viaggiatore, un esploratore metropolitano che ha voglia di uscire dalla propria comfort zone, lontano dal concetto tradizionale di turista.
Rispetto, inclusione e sostenibilità sono tra i pilastri della cultura YellowSquare, sin da quando i fratelli Fabio e Marco Coppola aprirono, ancora teenagers, il primo ostello a Roma, nel 1999. Quei pilastri sono oggi resi vivi e tangibili nella composizione e nella formazione dello staff e in tutte le scelte di gestione e di comunicazione.
La sensibilità per la sostenibilità, per esempio, si concretizza sia nei servizi green 100% plastic-free del bar e della cucina, sia nella decorazione degli spazi: in ogni camera gli ospiti troveranno dei murales di un animale italiano in via d’estinzione realizzati dallo street artist Lorenzo Ticci in arte Cancelletto e, scansionando il QR code preposto, potranno scoprire piccole e preziose storie animate sull’animale protagonista, realizzate da Julio Martinez in arte Waiki Toons.
Coerente con la storia e l’identità milanese è, invece, l’innovativo tech-design in metallo dei mobili delle stanze e delle strutture che caratterizzano tutti gli spazi comuni: dall’accoglienza all’ingresso, all’ombreggiato cortile. E non manca un tributo speciale alle iconiche guglie del Duomo, stilizzate nell’arredamento e nel light design della grande sala eventi.
L’inaugurazione della sede di Milano è un grande passo per la crescita del fenomeno YellowSquare e per i due giovani co-founders Fabio e Marco Coppola, a 22 anni dall’apertura del loro primo “party hostel” romano. “Dopo la difficile esperienza della pandemia, credo che l’approccio aperto e informale di YellowSquare risponda al meglio alla voglia di ritorno alla condivisione di tutti i viaggiatori”, commenta Fabio, Chief Visionary Officer di YellowSquare. Gli fa eco Marco, Chief Navigator Officer: “E ci piace l’idea di ripartire con l’apertura di Milano, una città da sempre votata alla scoperta e alla curiosità. Per questo speriamo di diventare un punto di riferimento anche per il quartiere e per i milanesi”.
Ma i due fratelli Coppola, affiancati dal socio Luigi Boccaforno, non si fermano e sono già pronti a rilanciare. Dopo lo sbarco in Lombardia, è già in calendario una nuova, imminente apertura. Appuntamento a settembre, con l’inaugurazione di YellowSquare Firenze.