Si è svolta il 3 giugno per le strade di Gerusalemme la Jerusalem March for Pride and Tolerance, una manifestazione che, sfilando lungo le strade della città, ha messo in mostra l’orgoglio della comunità LGBTQ locale e ribadito gli sforzi della Jerusalem Open House for Pride and Tolerance nella costruzione di una comunità più equa e inclusiva. La città torna a respirare quell’aria di normalità che è mancata nelle ultime settimane: oggi la tregua sembra reggere e la pandemia pare un ricordo.
L’associazione, infatti, lavora dal 1997 per tutelare la comunità LGBTQ, per educare alla tolleranza e per offrire servizi sanitari e di welfare a migliaia di persone ogni anno. È storicamente la mente dietro l’annuale Jerusalem March for Pride and Tolerance, che anche quest’anno ha chiamato a raccolta migliaia di persone, complice la fine delle restrizioni da pandemia avvenuta lo scorso primo giugno.
“Dopo aver ufficialmente tolto gran parte delle restrizioni, è bello per noi vedere come gli eventi ricorrenti di Israele tornino a riempire le nostre strade – ha dichiarato Kalanit Goren Perry, direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo – la Jerusalem March for Pride and Tolerance, in particolare, è un momento al quale teniamo molto, perché lancia un importante messaggio di inclusività e tolleranza e dimostra come Israele ogni anno si riproponga come meta gay-friendly, con l’apice del turismo LGBTQ che si raggiunge nella settimana del Pride di Tel Aviv”.
Ora gli occhi sono tutti puntati proprio su Tel Aviv, dove l’11 giugno tornerà la tradizionale e iconica sfilata della Pride Parade, finalmente libera da restrizioni .