L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova il settore travel e tutto l’indotto in grado di movimentare. Le previsioni, quanto meno per i viaggi a medio e lungo raggio, sono al momento ancora nebulose e per compensare i mancati flussi stranieri molte realtà sono al lavoro per trovare soluzioni alternative.
In questo scenario, Scalo Milano Outlet & More ha deciso di puntare su una strategia di ingaggio degli expat residenti sul territorio milanese – cittadino e metropolitano – e lombardo con un duplice scopo: raccontare Scalo Milano a una fetta di popolazione che rappresenta il 15% degli stranieri residenti – che a loro volta potranno essere ambasciatori presso i rispetti Paesi – e assolvere la funzione sociale di punto di incontro fra culture differenti in quanto espressione di una città che ha fatto dell’accoglienza e dall’apertura importanti valori.
“Quando il lockdown ha fatto capire a tutti che non si sarebbe trattato di un periodo transitorio e breve, eravamo già al lavoro per innovare l’offerta nei confronti dei nostri visitatori stranieri – afferma Daniele Rutigliano, Director of Tourism & Business Development – La risposta l’abbiamo trovata nel territorio stesso in cui operiamo: abbiamo la fortuna di essere parte attiva di una città in cui vivono circa 470mila cittadini stranieri e residenti a Milano, che rappresentano quasi un quinto della popolazione milanese (dati Istat 2019). Dialogare con loro significa incontrare potenziali ambassador sia verso i loro Paesi di origine che negli ulteriori confronti dei milanesi e dei lombardi con cui interagiscono socialmente tutti i giorni”.
Secondo le ultime stime a disposizione, la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalle Filippine con il 10% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica Popolare Cinese (11,3%), presso la quale sono già state attivate da tempo attività dirette in lingua cinese sia attraverso Wechat che con Radio Cina. Parte integrante della strategia di Scalo Milano è quella francese, tramite una stretta collaborazione con Le Petit Journal che informerà i cugini d’oltralpe trasferitisi a Milano sulle novità dello stile milanese dell’outlet cittadino, nonché quella di cultura anglosassone (circa 4,3 mila persone) con la voce di Easymilano.it e Milanostyle.com, senza dimenticare gli amici spagnoli con la Camera di Commercio CAMACOES. Infine, interessanti nicchie di alto profilo si ritrovano tra la comunità giapponese e russa. Nella fascia di età GenZ e Millennials, che va fra i 20 e i 39 anni, gli expat residenti sono circa 190mila, quindi a tutti gli effetti una vera e propria città integrata nella città.
“Milano è un esempio nazionale e internazionale di ospitalità e accoglienza e noi, in quanto outlet espressione di questo territorio vogliamo seguire e valorizzare ancora di più questa vocazione – prosegue Rutigliano – Proprio come noi italiani chiediamo consigli su quali Paesi o luoghi visitare a chi c’è già stato, anche gli stranieri che vivono in Italia sono i primi ambassador del nostro Paese nelle loro Terre di origine e nelle cerchie sociali di cui sono membri attivi. Intercettare quello che è a tutti gli effetti un turismo straniero di prossimità significa non solo porre le basi per allargare il bacino di visitatori stranieri una volta che il settore travel avrà ritrovato un nuovo equilibrio ma anche assolvere una importante funzione sociale”, conclude Rutigliano.