Il Gruppo Gattinoni, attivo con 6 divisioni in diverse aree di business e con un network di 1500 agenzie di viaggio affiliate, rappresenta uno dei principali player italiani nell’ambito del mercato turistico, business travel, eventi, mice e live communication. Un mercato che sta subendo un grave impatto economico dovuto alle cancellazioni di viaggi leisure, eventi e viaggi d’affari, innescate da un eccessivo allarmismo.
In questa situazione di emergenza, che potrebbe portare al collasso l’intero sistema economico italiano, e che oltre, al turismo e agli eventi, sta mettendo in ginocchio molti altri settori dalla moda, all’automotive al lusso, Franco Gattinoni, Presidente Gruppo Gattinoni si fa portavoce del suo gruppo e non ha peli sulla lingua nell’esternare la propria posizione riguardo la gestione dell’emergenza Coronavirus in Italia, soprattutto dopo la disavventura subita: era tra gli oltre 40 passeggeri lombardi e veneti volati a Mauritius in vacanza con un volo Alitalia e rimpatriati dato che l’alternativa proposta era una quarantena di 15 giorni sull’isola.
“Sono deluso e amareggiato dai comportamenti della nostra classe politica, di cui non vedo una cabina di regia ma solo interventi in grado di creare allarmismo e panico – spiega l’imprenditore – Credo che in ambito nazionale e regionale si stia nettamente sottovalutando l’entità dell’impatto economico che si sta arrecando al nostro Paese e la gravità delle perdite. All’estero sono stati più pragmatici e risoluti nell’affrontare la situazione, senza sottovalutarla ma senza nemmeno terrorizzare l’opinione pubblica. Si è innescata una follia collettiva che dobbiamo arginare e i media e i social network in tutto questo hanno avuto e stanno avendo un ruolo di primo piano nell’amplificare in maniera esponenziale lo stato di allerta e paura che si è generato. E’ assolutamente necessario ridimensionare l’allarmismo creato in questa settimana, per cercare di recuperare i gravi danni economici già procurati. Per farlo noi imprenditori stiamo cercando un dialogo con le istituzioni attraverso interlocutori accreditati come Confindustria o Confcommercio, per chiedere al governo di iniziare a rivedere i toni allarmistici utilizzati fino a ora perché si possa tornare presto alla normalità. Oltre a ciò sarà comunque necessario dare seguito alle richieste di aiuto che stanno arrivando dalle varie associazioni di categoria del turismo in tema di ammortizzatori sociali e sgravi fiscali alle imprese colpite da questa crisi, e non solo nelle zone rosse. Le aziende stanno cancellando viaggi leisure e business, eventi e incentive di marzo, non solo a Milano ma anche nel resto d’Italia e all’estero. Un grave danno per tutto il comparto che subirà importanti ripercussioni economiche sui prossimi 12 mesi”.