Si è concluso un anno straordinario per il settore delle vendite tax free: gli acquisti compiuti nei negozi italiani aumentano del 11%, il doppio rispetto a Francia e Gran Bretagna. Cambiano le abitudini dei clienti stranieri. Roma e Milano guidano la classifica delle città europee più in crescita: sono le mete preferite del turismo di lusso.

Fashion e acquisti di lusso compiuti nei più eleganti negozi del centro, oppure nei mall delle grandi marche: quest’anno l’Italia ha vissuto una crescita imponente e costante nel numero di turisti internazionali che hanno scelto le nostre città per completare i loro acquisti. È il quadro assolutamente positivo che emerge dai dati di Planet, società che offre soluzioni integrate per i pagamenti internazionali, inclusi i servizi di rimborso IVA.

Nell’anno appena concluso, l’Italia ha dominato la classifica dello shopping internazionale facendo registrare un notevole aumento nelle vendite tax free: una crescita dell’11% nel volume complessivo di acquisti effettuati da clienti stranieri, che pone il paese in forte vantaggio rispetto ai principali competitor europei. In questo specifico settore del mercato infatti, l’Italia è cresciuta il doppio rispetto a Francia (+6%) e Gran Bretagna (+5%). Fra i principali mercati europei, la sola a tenere il passo è stata la Spagna con un incremento del 9% (qui però la crescita è imputabile anche all’abbattimento della soglia minima di spesa per ottenere il rimborso dell’IVA, azzerata nel corso del 2019). Un trend positivo dopo un ottimo 2018 – in cui la crescita era stata del 7% – che ha riguardato anche il valore stesso dell’acquisto, salito in media del 4%.

Per ciò che riguarda la nazionalità degli shopper, i turisti cinesi si confermano i principali clienti internazionali per i brand italiani: da soli valgono ben il 36% del mercato tax free e nel 2019 hanno anche aumentato la loro presenza sul nostro territorio (+10%), con uno scontrino medio da 1.129 €. Uno scenario destinato a diventare ancora più roseo negli anni a venire, grazie ai negoziati intergovernativi tra Italia e Cina che hanno portato alla sigla dell’accordo tra ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) e la controparte cinese CAAC. Grazie a questa intesa, saliranno a 108 i voli settimanali Italia e Cina nel 2020 e a 164 entro il 2022, superando così i competitor europei (la Francia lo scorso anno si era fermata a 125).

In crescita anche la presenza dei viaggiatori statunitensi che fanno segnare l’incremento più considerevole toccando addirittura +23% nelle vendite rispetto ai numeri del 2018. Con scontrini che, in media, si aggirano sui 1.074 €, il turismo proveniente dagli States vale oggi il 12% di tutto il mercato. Stabili al terzo posto sono, invece, i visitatori russi che rappresentano l’8% dello shopping internazionale.

Il dato più interessante riguarda però le abitudini dei clienti che scelgono l’Italia come meta del loro shopping. Tra i turisti cinesi, ad esempio, aumenta in maniera considerevole il numero di coloro che fanno acquisti full-price, ovvero realizzati all’interno delle esclusive boutique in centro città. Il turismo internazionale “premium” proveniente dalla Cina segna un +20%, di contro cala il numero di chi compra nei negozi delle grandi marche presenti all’interno degli outlet (-13%). Esattamente l’opposto di ciò che fanno i viaggiatori russi che mostrano di preferire sempre più l’opzione outlet (+8%). Per questi ultimi, quello che è appena passato è stato un anno che ne ha sancito il ritorno alla crescita, soprattutto nell’ultimo trimestre. Effetto del rafforzamento del rublo, dovuto all’aumento dei prezzi del greggio, che ha fatto salire il potere di spesa dei cittadini e li ha portati nuovamente a viaggiare e fare shopping all’estero. Il turismo statunitense, invece, cresce su entrambi i fronti ma presenta una polarizzazione diversa: gli acquisti si concentrano, in proporzione, di più sulle città d’arte (Firenze, Roma, Venezia), segno di una diversa maturità e della ricerca di esperienze più che di shopping.

Ma più di tutti, la vera novità del 2019 sono stati i viaggiatori della Corea del Sud, che grazie a un aumento di ben 18 punti percentuali sono diventati la quarta nazionalità per acquisti tax free nel Belpaese (6% di quota di mercato). Una crescita repentina, quasi nella sua totalità concentrata nei volumi di vendita negli outlet. In questo particolare segmento, infatti, i clienti coreani rappresentano già oggi la seconda nazionalità più importante, con il 18% di quota di mercato, iniziando ad insidiare da vicino la Cina, in testa con il 23%.

Scendendo nel dettaglio dei centri del lusso nelle città italiane, si confermano a guida della classifica Milano e Roma con rispettivamente il 30% e il 19% di quota di mercato. Per le due città principali dello shopping internazionali in Italia si è trattato di un anno da incorniciare, che a livello di crescita (Milano +6% e Roma +12%) le ha viste svettare anche nel confronto con le altre grandi città europee. Bene anche Firenze, terzo polo di attrazione del Belpaese con il 14% delle vendite (+5% Vs 2018) e Venezia, quarta, con il 6% (in crescita del 7%).

“Un ultimo interessante spunto di analisi lo offre lo spaccato sulla stagionalità dello shopping internazionale: conferma la sua centralità il mese di luglio, che da sempre attrae moltissimi turisti nel nostro paese, per il favore del clima e del periodo di vacanza estivo; l’altro grande picco di vendite si registra invece a ottobre, grazie all’effetto Golden Week cinese, che durante la prima settimana del mese e a cavallo delle successive porta ogni anno a viaggiare milioni di turisti cinesi, oggi nazionalità determinante nel definire i trend del settore del lusso” commenta Sara Bernabè, General Manager di Planet in Italia, e continua: “Gettando uno sguardo al 2020: i dati di outlook in nostro possesso prospettano per il nostro paese una curva di crescita costante. Già nel primo quadrimestre dell’anno è previsto un aumento degli arrivi Extra EU del 4%, rispetto allo stesso periodo del 2018, con i cinesi da soli in aumento del 27%. Si tratta di una grande opportunità per il Made in Italy e la vera sfida sarà confermare il nostro ruolo di eccellenza continuando ad attrarre gli shopper internazionali sempre più evoluti ed esigenti.”

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