Questo è un articolo di Giancarlo Dell’Orco, destination manager e coordinatore del progetto Maremma networking, primo di tre articoli sul tema della scuola
Anche gli studenti possono creare contenuti multimediali dei luoghi in cui vivono. Le scuole rappresentano infatti un bacino infinito di risorse umane che, ogni anno, possono, in termini di creatività e innovazione, generare contenuti di alto profilo solo se coordinati, stimolati, coinvolti da dirigenti, docenti ed esperti professionisti locali in materia di turismo.
Non parliamo solo di scuole alberghiere: recentemente su Visittuscany.com, il portale online di promozione turistica della Toscana, è stato ad esempio pubblicato un articolo scritto da Alessia Bai, ex alunna dell’ISIS V.Fossombroni di Grosseto, “Vetulonia, tra terra, mare ed arte”
Caterina Lorenzoni, docente dell’istituto, spiega: “L’articolo di Alessia dimostra come i giovani residenti siano in grado di generare contenuti accattivanti e di alto profilo. Dimostra anche che l’avvicinamento dei giovani al settore, la formazione ricevuta nel corso dell’anno con il sostegno dei docenti, di esperti esterni e le relazioni “tessute” tra i vari partner, possano far raggiungere più obiettivi: il rinnovato interesse degli studenti per il settore turistico andrà ad alimentare, in forma di storytelling, la creazione di contenuti multimediali necessarie ai portali di promozione turistica locali e regionali”.
Alessia è arrivata ad essere scoperta e pubblicata dal portale regionale in quanto, insieme ai compagni di classe della 4M, aveva partecipato al progetto MAREMMA NETWORKING da me ideato con l’aiuto di professionisti, dirigenti, docenti, imprenditori.
Il progetto, dal quale è nata l’associazione “Networking scuola turismo e territorio” e che aveva esordito nel 2014 a Massa Marittima, riunisce tutte le migliori risorse del territorio maremmano per promuovere la cooperazione tra giovani e istituzioni: le scuole, i Comuni, l’ufficio turistico, i musei, le agenzie di viaggio, le imprese ricettive e di servizi. La sinergia tra professionisti, partner, istituzioni ed il lavoro svolto in questi anni ha rafforzato e confermato che le scuole possono diventare fabbriche di contenuti in modalità infinita a sostegno del proprio territorio.
Dalle interazioni della scuola con i molteplici protagonisti del territorio, ognuno con la sua professionalità e la sua storia, dal lavoro di gruppo in classe e sul luogo, dalle interviste di fabbisogno delle imprese, dai video, alle promozioni digitali nei musei con iniziative quali le invasioni social e digitali, alla reputazione delle attrazioni visitate, nasce dunque una rete che rende il territorio più competitivo ed attraente. Una rete che diventa impresa e come tale si pone strategie di marketing condivise in cui ognuno può fare la sua parte e puntare al raggiungimento degli obiettivi i cui vantaggi ricadono poi sui singoli partner pubblici e privati. Per queste ragioni occorre ‘formare’ e attivare comunità ospitanti, veri e propri gruppi di marketing territoriale in cui, ai cittadini residenti, si assicura la conoscenza del proprio territorio, le opportunità che possono generare, garantendogli una migliore qualità di vita. Il settore privato che deve generare business, senza dimenticare di supportare il pubblico laddove non riesce ad arrivare, iniziative, eventi, progettualità, servizi e altro.
Il settore pubblico che deve equilibrare queste due parti impegnandosi nella ricerca di fondi, risorse materiali ed immateriali e nuove opportunità di business che deve agevolare.
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Sin dai tempi della riforma del 2008 la scuola era stata chiamata a fare sue le innovazioni del contesto sociale e professionale per rimanere al passo coi tempi. Come colmare altrimenti quel gap tra competenze in uscita dalla media superiore e la domanda delle imprese? Se questo vale, tuttavia, a livello nazionale, vale a maggior ragione su scala regionale e territoriale, dove sempre più forte è diventata la richiesta da parte del settore turistico di personale preparato a 360°: effettiva conoscenza delle lingue, competenze informatiche e digitali, conoscenza specifica del territorio, capacità di saper lavorare in team.
Il progetto MAREMMA NETWORKING ha contribuito all’avvicinamento della scuola al territorio e ha chiamato le imprese e le istituzioni a partecipare con l’ASL (l’alternanza scuola- lavoro) all’educazione professionale degli studenti, considerate risorse tecnologiche e umane per una nuova visione integrata del settore turismo.
Guidiamo gli studenti in un percorso di conoscenza dell’area in ambito turistico, nello sviluppo di competenze pratiche multimediali, narrative e linguistiche finalizzate alla creazione di contenuti digitali, prodotti turistici per i portali turistici territoriali, regionali, che facciano emergere l’attrattività del territorio e ne migliorino la reputazione. La nascita dei 28 Ambiti Turistici con la nuova legge in materia di turismo Regione Toscana prevede la realizzazione di un “Destination Management Plain” e l’esperienza ed i risultati del progetto “Maremma Networking” sono una buona pratica da integrare nella governance dei “Nuovi Ambiti Turistici Omogenei”.
Il mio contributo da Destination Manager e Coordinatore di Sviluppo Turistico Locale ( format formativo realizzato con il collega Andrea Succi) è quello di intermediare, costruire e facilitare i rapporti tra la scuola e gli attori pubblici e privati appartenenti alla filiera turistica locale, migliorare le relazioni all’interno del proprio territorio, generare un senso di responsabilità individuale e la percezione del bene comune agli stessi residenti. Sostenere nei giovani studenti e futuri imprenditori un senso collaborativo, aggregativo “Network” per affrontare le sfide del “Nuovo Turismo”. Oggi valuto la tecnologia e l’innovazione sociale elementi fondamentali per la creazione di un ecosistema locale. Solo se le Tecnologie, elemento indispensabile per lo sviluppo del settore turistico di una destinazione, sono sostenute da modelli di innovazione sociale capaci di alimentare costantemente in termini di contenuti (come la scuola), possono definirsi di successo. Senza un modello efficace, aggregativo e strutturato le tecnologie si possono considerare poco incisive e senza identità.