L’apertura, l’11 novembre dello scorso anno, del Louvre Abu Dhabi, il museo di arte universale che tanto ha fatto e fa parlare di sé e che ha messo Abu Dhabi sulla mappa delle destinazioni più ambite del pianeta, rischia di mettere in ombra tutte le altre sfaccettature di questa destinazione che ha diverse anime: la cultura certamente, asset sul quale il governo punta moltissimo e vuole fondare la sua identità unica, ma anche il mare, la tradizione, lo sport, l’avventura, il deserto, le attività incentive…
Il Louvre Abu Dhabi è solo uno dei tasselli di questa meta che vuole accreditarsi come destinazione culturale d’eccellenza e vuole diventare l’emblema dell’apertura e tolleranza fra i popoli, utilizzando arte e cultura come veicolo di comprensione.
Abu Dhabi non è solo la capitale, ma anche il più grande dei sette Emirati che compongono l’EAU, e il suo territorio, che ne costituisce l’87%, si estende dalle acque del Golfo Arabico fino al Rub’ al-Khali, l’Empty Quarter, il secondo più grande deserto di sabbia del mondo dopo il Sahara.
Ieri il Medioevo, oggi il futuro
Un insediamento sparso fatto di casette di mattoni di argilla, circondate da una palizzata di foglie di palma e sormontate da una torretta di pali intrecciati da cui pendono teli bianchi. Poco più di un villaggio di pescatori che differiva dai tanti simili visti in altre parti del mondo per una brillante invenzione, indispensabile a queste latitudini: la torre del vento… Ecco, questa era la città di Abu Dhabi nel Medioevo.
Peccato che il Medioevo qui si sia protratto fino al 1958, anno in cui tutta la regione affacciata sulle tranquille acque del Golfo Arabico è stata catapultata come per magia nel terzo millennio, senza soluzione di continuità: sotto le sabbie infuocate del deserto, quasi al confine con l’Arabia Saudita, era stato scoperto il petrolio.
In soli cinquant’anni Abu Dhabi si è così tramutata da villaggio di pescatori di perle in una metropoli moderna e piuttosto affollata. Dietro allo skyline scintillante di grattacieli di vetro che sottolinea la Corniche sono scomparsi gli edifici degli anni Settanta che già dieci anni fa, all’epoca della mia prima visita, sembravano obsoleti e non al passo dell’immagine che Abu Dhabi vuole dare di sé al mondo. La città infatti, la più ricca del Golfo, è percorsa da un fermento culturale e che si sostanzia in una moltitudine di progetti – Louvre incluso – che ne fanno senza dubbio la capitale culturale del Medio Oriente.
Ecco tappa per tappa il nostro viaggio, organizzato dal Department of Culture and Tourism (Dct) in collaborazione con Etihad Airways.
1 – La storia e la tradizione
Una bella mostra interattiva al nuovo Exhibition Center di Qasr Al Hosn ripercorre la storia dell’Emirato fin da quando era un piccolo villaggio abitato dalla tribù Bani Yas con fotografie d’epoca, video e oggetti di artigianato.
Il museo sorge vicino al Qasr Al Hosn, uno dei pochissimi edifici antichi della città, eretto nel XVIII secolo nel luogo dove la leggenda racconta che una gazzella scoprì una sorgente (Abu Dhabi significa infatti “padre della gazzella”). Il forte ospitava la famiglia Al Nahyan fino al 1966, l’anno in cui Zayed bin Sultan – padre della nazione e fondatore degli Emirati Arabi Uniti nel 1971 – giunse qui da Al Ain.
2 – La Grande Moschea
La candida mole della Grande Moschea dedicata a Sua Altezza Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan, che qui è sepolto, si erge all’estremità sud orientale della città con le sue 80 cupole immacolate, i minareti che si slanciano verso il cielo e le colonne che si riflettono nei vasti bacini d’acqua che la circondano.
Aperta ai visitatori fino alle dieci di sera, è considerata senza dubbio uno dei landmark della città. All’interno della seconda moschea più ampia al mondo dopo quella de La Mecca, un tappeto annodato a mano, il più grande del mondo, ricopre per 7119 mq la hall della preghiera decorata da marmi italiani e sormontata da un gigantesco lampadario dorato di cristalli Swarovski. La hall da sola può accogliere 7.000 fedeli, mentre il vasto cortile interno, circondato da 1.096 colonne, può ospitare un totale di 41.000 persone.
Marmi, pietre preziose, oro, lapislazzuli, agate, ametiste, cristalli e ceramiche provenienti da tutti i paesi del mondo adornano colonne e cupole della spettacolare moschea.
3 – Emirates Palace Hotel Abu Dhabi
Una sosta all’Emirates Palace, che da sempre ospita le delegazioni governative e i personaggi del jet set, è d’obbligo.
L’Emirates infatti non è solamente uno degli alberghi più iconici e lussuosi della capitale degli EAU, ma anche una vera e propria attrazione in sé e un monumento all’opulenza con la sua immensa hall sormontata da una cupola a quasi 73 m di altezza, la bella spiaggia, i diversi ristoranti – tra cui il Mezlai che propone il meglio della cucina emiratina e ha ricevuto numerosi awards – e una lussuosa Spa di 1.500 mq con rituali e trattamenti a base di oro a 24 carati. Ça va sans dire!
4 – Louvre Abu Dhabi
L’edificio di Jean Nouvel, che sorge all’estremità del distretto culturale di Saadiyat Island, merita da solo il viaggio: un insieme di blocchi bianchi contrapposti tra loro che richiamano una medina, sormontati da una gigantesca cupola di 180 m di diametro che attenua il calore.
All’interno del Louvre Abu Dhabi, una stupefacente collezione di 600 capolavori di tutte le epoche esposti secondo una concezione che non è solo cronologica ma cronotematica, a sottolineare il background comune delle diverse civiltà, come ci spiega Jean-François Charnier, il curatore scientifico, che abbiamo avuto l’onore di avere come guida. Un privilegio davvero speciale!
5 – Pearl Journey
Cultura intesa non solo come arte, ma anche come scoperta della tradizione, con una delle 14 “Emirati Experiences” volte a fare conoscere da vicino e con attività coinvolgenti la storia di Abu Dhabi. Non poteva quindi mancare un piacevole giro in barca tra le mangrovie della costa per rivivere la dura vita dei pescatori di perle, un tempo unica fonte di guadagno dell’Emirato. Finale a sorpresa, con l’apertura di ostriche coltivate, alla ricerca dell’eventuale gioiello prezioso. Dopo qualche tentativo a vuoto, ognuno di noi trova la bellissima perla, che viene gentilmente offerta come ricordo.
Altre attività perfette per l’incentive sono le corse di cammelli, gli spettacoli con i falchi, il Dune Bashing a bordo di jeep nel deserto di Al Khaznah ma anche corsi di cucina o giri in bicicletta sulla Corniche.
6 – Al Ain – Oasi e sito archeologico Hili
Abu Dhabi non è però solo la sua capitale, ma un territorio vasto e desertico che si estende fino ai confini dell’Oman e dell’Arabia Saudita. Sulla rotta delle carovane che dagli Emirati andavano verso l’Oman, Al Ain è la seconda città più importante di Abu Dhabi e custodisce diversi siti archeologici protetti dall’Unesco.
Si comincia con la visita di Hili, dell’età del bronzo, scoperto nel 1965 sulle falde della vicina montagna e sito di rilievo culturale per l’Unesco. Alcuni reperti parlano di una civiltà di più di 4mila anni fa, testimonianza del passaggio dalla cultura nomade a quella sedentaria nel 2.500 a.C. La Grand Tomb, ricostruita, è una costruzione dalla forma circolare con un diametro fino a 12 metri e un’altezza di quasi 4 metri.
Nel cuore della città la grande e fresca oasi si estende su 1200 ettari. Dopo la visita del piccolo EcoCenter, il museo interattivo come sempre all’altezza delle aspettative, si gira tra i canali di irrigazione tradizionali, i falaj all’ombra delle migliaia di palme da dattero che ne costituiscono la principale ricchezza.
7 – Al Ain – Al Jahili Fort
Il Forte Al Jahili, totalmente restaurato nel 2007 nel rispetto della struttura antica, fu eretto nel 1891 ed è uno degli edifici più antichi degli Emirati.
Il forte ospita una spettacolare mostra permanente delle foto in bianco e nero dell’esploratore britannico Sir Wilfred Thesiger (chiamato “Mubarak Bin London”) e della sua traversata del deserto del Rub Al Khali nel 194o.
Particolarmente suggestivi i ritratti dello Sceicco Zayed Bin Sultan Al Nahyan, che in quest’area ha abitato fino al 1966.
8 – Al Ain – Qasr Al Muwaiji
Aperto al pubblico da novembre dopo un’imponente opera di restauro da parte di un team di archeologi, architetti e conservatori, il Qasr Al Muwaiji è un’imponente struttura dove visse Sua Altezza lo Sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan dal 1946 al 1966, e dove è nato l’attuale Presidente degli EAU, Sua Altezza lo Sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan.
Abbandonato per diversi anni, è tornato all’antico splendore e si pone come centro culturale di primaria importanza non solo per il valore storico del forte stesso ma anche per l’esposizione, ospitata in un’elegante area dalle pareti in vetro all’interno del cortile, che racconta la storia del Forte e dei suoi abitanti.
9 – Jumeirah @ Etihad Towers
Eccezionale posizione all’estremità della Corniche, nella zona di Al Bateen, per l’hotel 5 stelle Jumeirah @ Etihad Towers che occupa una delle 5 torri del complesso.
Con 382 camere estremamente spaziose ed eleganti e 18 suite, tre piscine, 12 tra ristoranti e bar, spiaggia privata e la Talise Spa, l’hotel è una scelta ottimale sia per il leisure che per i Business Travel e Mice, con un centro conferenze per 1.400 persone.
L’high tea dell’Observation Deck at 300, situato al 74° piano di una delle torri, è un must sia per i visitatori che i locali. La vista al tramonto a 360° sulla città e il mare è semplicemente spettacolare.
10 – Telal Resort Al Ain
Per assaporare l’atmosfera del deserto che circonda Al Ain, la migliore opzione è il Telal Resort, un boutique resort con 7 camere e 10 ville con una camera da letto. Le ville affacciate sulle dune, 166 mq con l’area esterna, sono progettate per ricordare le tende emiratine e decorate con opulenza. Ci sono anche 2 ville con due camere da letto e una villa con tre camere da letto, dotate di piscina privata.
Al Mice e all’Incentive offre diverse attività, come gite a dorso di cammello, zip line, safari nelle dune, tiro con l’arco e naturalmente piscina con vista sul tramonto e Spa.
VENUES PER IL MICE
Tutti i grandi alberghi della Corniche, di Saadiyat Island, di Yas Island e di Al Ain, sono dotati di sale meeting e capienti ballroom (dalle 300 persone allo Yas Viceroy alle 2.400 del St Regis Saadiyat Island). I grandi meeting e i congressi internazionali si tengono all’ADNEC (Abu Dhabi National Exhibition Center), il più importante polo fieristico dell’Emirato, dotato di ben 12 aree espositive e 2 conference hall, con un’estensione complessiva di 133.000 mq, un design unico e servizi d’avanguardia.
Altre venues per il Mice sono Manarat Al Saadiyat e lo stesso Louvre Abu Dhabi, che ha al suo interno un Auditorium con 271 posti.Nella regione di Al Ain ci sono l’Al Ain Convention Centre e lo Sheikh Zayed Desert Learning Centre.
Le dune rosse del deserto di Rub’ Al Khali circondano il lussuoso Qasr Al Sarab Desert Resort by Anantara, costruito come una fortezza tradizionale nella regione di Al Dhafra, che offre 154 stanze e 52 ville con plunge pool affacciate sulle dune nell’oasi di Liwa. Servizio impeccabile e arredamento elegante contraddistinguono il resort. La ballroom da 300 persone è perfetta per VIP meeting di alto livello, lancio di prodotti e incentive all’insegna del lusso.
Dove Mangiare
Oltre al già citato Mezlai dell’Emirates Palace, una vera e propria finestra sulla cultura e la cucina emiratina, che propone specialità del mare, delle montagne e delle oasi, da provare anche l’ottimo ristorante libanese Li Beirut del Jumeirah @ Etihad Towers, anch’esso vincitore di numerosi premi.
Per chi ha nostalgia di casa, a Saadiyat Island c’è Larte, ristorante che coniuga una cucina creativa italiana, accompagnata da vini pregiati, con elementi di design contemporaneo, nello spirito del flagship restaurant Larte di Milano.
Cucina mediorientale emiratina, infine, al Telal Resort di Al Ain.
Come arrivare
Voli diretti della compagnia di bandiera degli Emirati, Etihad Airways, collegano Roma e Milano con la capitale Abu Dhabi. I voli sono operati da Airbus A330 in due differenti versioni, l’A330-300 a tre classi – con 8 suite in First, 32 poltrone flat bed in Business e 191 seat in Economy – e l’A330-200 a due classi, con 22 poltrone di Business e 240 in Economy.
E se l’Economy è sicuramente confortevole, viaggiare in business è veramente un must.
Il volo in Business vi sembrerà troppo corto: configurazione 1-2-1 per accesso diretto al corridoio da ogni poltrona, flat bed, privacy shell, schermo 15 pollici con noise-cancelling headset, power charge, in-built massages e ottima carta per il pasto di bordo, servito a vostro piacimento, con antipasti, quattro opzioni di piatti principali, formaggio e dessert, e accompagnato da vini di qualità. Il mio consiglio: provate invece la bevanda nazionale a base di lime e menta, fresca e dissetante. Made in Adu Dhabi!
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