Ho cominciato a muovere i primi passi nel mondo dell’incentive e dei congressi quasi venti anni fa, e il mio primo incarico importante è stato quello di fare una guida incentive su Malta: 36 pagine fitte fitte di informazioni, suggerimenti, attività, location e strutture alberghiere di lusso…
Ricordo ancora tutto di quella settimana passata a scoprire questo piccolo arcipelago a me sconosciuto, tra le tele di Caravaggio e i templi megalitici di Hagar Qim, le stradine fiancheggiate dalle gallarjias di ispirazione araba e le possenti mura dell’epoca dei Cavalieri, le dimore storiche di Mdina e la Laguna Blu di Comino…
Per questo durante la presentazione del nuovo brand Conventions Malta – lanciato in Italia settimana scorsa – la frase in cui mi sono ritrovata di più è stata quella che sottolineava come questa nuova unità operativa si basi in realtà su un’esperienza ventennale nel settore dei congressi e degli incentive, settore gestito finora direttamente dal Malta Tourism Authority (MTA).
Paul Bugeja, CEO di MTA, è venuto a Milano insieme a Edward Zammit, direttore operativo del nuovo ufficio, a presentare il brand, il logo studiato da Saaatchi&Saatchi, le opportunità di co-marketing e la mission di Conventions Malta, che si pone come punto di riferimento per gli organizzatori di eventi, offrendo consulenza e assistenza gratuita, e come soggetto deputato a presentare le candidature dei congressi internazionali.
Padroni di casa il direttore dell’Ente in Italia, Claude Zammit Trevisan, ed Ester Tamasi, marketing manager e referente per il Mice. Il direttore ha presentato le strategie, le iniziative tailor made e le operazioni di co-marketing già messe in atto: la prima proprio quella con Gattinoni che nella sua sede di Milano, brandizzata per tre settimane con il nuovo logo, ha ospitato sia un pranzo informale con tutti i suoi dipendenti che la conferenza stampa. Zammit Trevisan ha sottolineato anche come il MICE, pur oggetto specifico di questo nuovo ufficio, non venga trattato in maniera isolata, ma sia una missione per promuovere l’isola in tutti i modi possibili, aiutando a generare domanda.
Che dall’Italia è fortissima, e sempre in crescita dal 2013. Nel 2016 sono stati 315.000 i visitatori italiani, e di questi ben 34.000, cioè l’11% del totale, per assistere a convegni seminari o semplicemente per viaggi incentive. Una cifra considerevole, che rappresenta il 25% di tutti i delegati, che nel 2016 sono stati in totale 136.000.
Le ragioni?
Facilità di accesso (con 13 città collegate con voli diretti), vicinanza, dimensioni contenute, professionalità di stampo inglese e accoglienza tipicamente mediterranea. Oltre alle innegabili bellezze a disposizione degli organizzatori. “Tutta l’isola è una grande venue” dice Edward Zammit, ricordando le piazze all’aperto, il Palazzo Presidenziale, il Mediterranean Conference Centre ospitato nel seicentesco ospedale dell’epoca dei Cavalieri, e perfino lo scenografico Grand Harbour, che con un palco al centro diventa una location open air straordinaria. Insomma, “Malta goes Mice, Malta is Mice”.