turismo di azzardo

Le luci sfavillanti di Las Vegas, i grattacieli di Macao, il lusso discreto di Monte Carlo: queste non sono solo destinazioni turistiche, ma veri e propri colossi economici che ruotano attorno a un’unica attrazione—il gioco d’azzardo. È un’industria che, nel solo 2019, ha generato globalmente più di 450 miliardi di dollari, con città come Macao che detengono il primato mondiale con 36,5 miliardi di dollari in entrate da casinò, lasciando Las Vegas indietro con i suoi 6,5 miliardi. Questi numeri raccontano una storia di successo economico, ma anche di dipendenza e vulnerabilità, numeri che vengono confermati da uno studio di Tommaso Gangemi, già intervistato da TGCOM24, a proposito della propensione al rischio e dei trend migratori che vedono i giocatori spostarsi dall’offline all’online.

Partiamo da Las Vegas, la città che, nonostante sia un’icona del divertimento globale, vede ancora il gioco come la colonna portante della propria economia. Con più di 42 milioni di visitatori nel 2019 e un impatto economico complessivo di 57,6 miliardi di dollari, la capitale del Nevada dimostra quanto il gioco d’azzardo vada ben oltre i tavoli di blackjack e le slot machines. Oltre il 75% delle entrate della città proviene da attività legate all’ospitalità e all’intrattenimento, un dato che rivela come l’intera infrastruttura urbana sia costruita per garantire il massimo profitto da ogni singolo visitatore.

Ma il vero gigante è Macao, che in poco meno di vent’anni ha superato Las Vegas in termini di ricavi. Nel 2019, il piccolo territorio ha accolto circa 39,4 milioni di turisti, per lo più provenienti dalla Cina continentale, dove il gioco d’azzardo è vietato. La vicinanza geografica e la disponibilità di casinò di lusso hanno trasformato Macao nella “Las Vegas dell’Asia”, con un impatto economico tale che l’industria del gioco rappresenta il 90% delle entrate turistiche. Tuttavia, la dipendenza da un solo settore espone la città a rischi enormi, come dimostrato nel 2014, quando la campagna anticorruzione cinese ha ridotto drasticamente il numero di giocatori VIP, causando una contrazione delle entrate di oltre il 34%.

E non è solo una questione di numeri. La dipendenza dal gioco d’azzardo è una piaga sociale sempre più evidente. Circa il 6% degli adulti a Las Vegas è considerato a rischio di sviluppare una dipendenza dal gioco, un tasso molto superiore alla media nazionale americana. A Macao, la situazione non è migliore: tra il 2015 e il 2020, il numero di giocatori problematici è cresciuto di oltre il 20%, mettendo a dura prova i servizi sociali locali. La dipendenza da gioco non si limita solo al giocatore, ma ha conseguenze devastanti anche sulle famiglie, con il 65% delle famiglie di giocatori problematici che riportano gravi difficoltà finanziarie e relazionali.

Ma dietro le scintillanti facciate dei casinò si nasconde anche un altro lato oscuro: la criminalità. A Macao, il riciclaggio di denaro è diventato un problema cronico, con il sistema dei junket operators—intermediari che organizzano viaggi e crediti per i giocatori VIP—che facilita il passaggio di miliardi di dollari attraverso canali opachi e spesso illegali. Non è un caso che la Financial Action Task Force abbia evidenziato la regione come ad alto rischio per il riciclaggio di denaro. A Las Vegas, il traffico di droga e la tratta di esseri umani sono aumentati parallelamente all’espansione del settore del gioco, con un incremento del 17% nei casi di sfruttamento della prostituzione tra il 2018 e il 2020, secondo il Las Vegas Metropolitan Police Department.

Nonostante tutto, il gioco d’azzardo rimane una delle industrie più redditizie al mondo. Singapore, con l’apertura del Marina Bay Sands e del Resorts World Sentosa, ha incassato 5 miliardi di dollari solo nel 2019. Eppure, il governo ha adottato una politica di “gioco responsabile”, imponendo una tassa d’ingresso per i residenti locali, cercando così di evitare l’esplosione di casi di dipendenza.

Insomma, i numeri sono chiari: il turismo legato al gioco d’azzardo è un’industria da miliardi di dollari che fa girare le economie di intere città, ma il prezzo da pagare per questo successo è altrettanto alto. Dipendenze, crisi economiche e criminalità sono solo alcune delle ombre che si nascondono dietro le luci al neon. Casistica a parte la fanno, ad esempio, i mercati non regolamentati, da cui l’autore dello studio citato in capo a questo pezzo prende le distanze tramite il suo progetto di divulgazione e recensione dei soli casinò adm. Il futuro? Se queste città non riusciranno a diversificare le loro economie, rischiano di rimanere schiave di un gioco che, alla fine, potrebbe rivelarsi perdente.

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