Il settore del noleggio con conducente (NCC) in Italia è al centro di una significativa trasformazione normativa. Lo scorso 26 ottobre 2024, i ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Interno hanno emanato un decreto interministeriale che introduce l’obbligo di un foglio di servizio elettronico per gli operatori NCC. Questa misura, volta a contrastare l’abusivismo nel settore, ha suscitato reazioni contrastanti tra gli addetti ai lavori.
Cosa prevede il foglio di servizio elettronico
Il nuovo foglio di servizio elettronico richiede agli operatori NCC di registrare dettagli specifici per ogni servizio effettuato. Le informazioni da inserire includono:
- Dati del conducente
- Dati del committente
- Orario di inizio e fine del servizio
- Luogo di partenza e di arrivo
- Targa del veicolo utilizzato
Una delle disposizioni più discusse è l’obbligo di una pausa di venti minuti tra una corsa e l’altra, qualora la partenza del viaggio non avvenga presso la rimessa. Secondo l’articolo 4, comma 3 del decreto, ogni prenotazione può essere registrata come bozza di servizio fino a venti minuti prima dell’inizio del relativo servizio.
Tempistiche di entrata in vigore
L’entrata in vigore del nuovo sistema è prevista per l’inizio del 2025. Entro il 26 novembre 2024, è attesa una circolare attuativa che fornirà ulteriori dettagli operativi. Successivamente, gli operatori avranno un mese di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni.
Implicazioni per la mobilità
L’introduzione del foglio di servizio elettronico e della pausa obbligatoria tra le corse potrebbe avere diverse ripercussioni sulla mobilità urbana e interurbana. Da un lato, la misura mira a garantire maggiore trasparenza e a combattere l’abusivismo nel settore. Dall’altro, l’obbligo di attesa tra un servizio e l’altro potrebbe ridurre la flessibilità operativa degli NCC, con possibili ricadute sulla disponibilità del servizio per i clienti, specialmente in contesti urbani ad alta domanda.
Le associazioni di categoria hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alle nuove disposizioni. Andrea Romano, presidente della federazione NCC MuoverSì, ha definito l’obbligo di pausa “demenziale” e contrario alle pratiche diffuse in altri paesi europei. Romano sostiene che questa norma reintrodurrebbe di fatto l’obbligo di rientro in rimessa, misura già respinta dalla Corte Costituzionale nel 2020. Secondo lui, il nuovo requisito comprometterebbe la sostenibilità economica di numerosi operatori del settore e limiterebbe la mobilità di cittadini, turisti e aziende. L’associazione ha inoltre annunciato l’intenzione di presentare un ricorso al TAR per opporsi alla misura.
Anche Uber, multinazionale attiva nel settore dei trasporti, ha espresso il proprio disappunto. In una nota ufficiale, l’azienda ha definito il nuovo decreto un “allunga code” che limita la capacità degli NCC di rispondere prontamente alle richieste dei clienti. Il general manager di Uber Italia, Lorenzo Pireddu, ha dichiarato che il decreto potrebbe aumentare i tempi di attesa, soprattutto nelle città italiane, nelle quali il servizio NCC è considerato un’alternativa importante per la mobilità urbana.