Vienna balla ancora a ritmo di tre quarti, nonostante siano passati due secoli dalla nascita del re del valzer Johann Strauss II (25 ottobre 1825 – 3 giugno 1899), del quale il prossimo anno si celebra il 200° anniversario. In vista del 2025, la capitale austriaca si sta già preparando a festeggiare quella che fu una vera e propria pop star dell’epoca, celebre quanto Taylor Swift oggi: le sue melodie, che riflettono la gioia e la raffinatezza della cultura viennese, risuoneranno nelle sale da ballo e nei teatri e il genio musicale sarà al centro di progetti innovativi, dalla realtà aumentata alle anteprime mondiali.

Strauss e Vienna, un sodalizio lungo due secoli

Il 2025 sarà dunque l’anno di Strauss, seguendo il motto “King of Waltz. Queen of Music”, a sottolineare il forte legame tra Strauss – che già in vita fu proclamato “re del valzer” – e Vienna, sua città natale nonché capitale mondiale della musica: solo qui geni come Strauss, ma anche Mozart e Beethoven, hanno potuto esprimere al meglio la propria creatività, componendo motivi di successo mondiale che ancora oggi incantano gli spettatori, con i teatri di Vienna che registrano circa 10.000 visitatori ogni sera. Tra le varie opere in scena, quelle di Johann Strauss II rappresentano un vero e proprio fenomeno culturale: “Il Pipistrello” è considerata l’operetta più famosa al mondo, mentre il “Sul bel Danubio blu” è riconosciuto a livello mondiale come il valzer più celebre scritto dal compositore e considerato da alcuni il vero inno viennese. Le melodie di Strauss sono famose anche per allietare ben 50 milioni di telespettatori durante il tradizionale Concerto di Capodanno dell’Orchestra Filarmonica di Vienna.

Johann Strauss II, re del valzer e “pop star”

Credits © WienTourismus/Paul Bauer

Strauss possedeva tutte le qualità che contraddistinguono ancora oggi una star della musica: il compositore nato a Vienna il 25 ottobre 1825 era popolare ai suoi tempi come nessun altro. Aveva carisma, talento, fiuto per gli affari e un successo internazionale senza paragoni, con tournée in tutto il mondo, persino negli Stati Uniti, cosa non da poco all’epoca. Strauss era un vero cosmopolita: al World Peace Festival di Boston, nel 1872, diresse un’orchestra di quasi 1.000 musicisti davanti a 50.000 spettatori. In Europa le tournée lo portarono in numerose località della Germania e dell’Italia, mentre gli appuntamenti estivi a Pavlovsk, nei pressi di San Pietroburgo, si ripeterono per ben undici volte. In Inghilterra, Johann Strauss tenne ben 63 “Promenade Concerts” al Covent Garden Theatre di Londra, mentre in Francia fu acclamato per il suo stile alla moda e le sue esibizioni straordinarie – una su tutte, la sua prima operetta “La Reine Indigo” – che fecero entusiasmare tutta Parigi all’Esposizione Universale del 1867. Il successo oltralpe fu talmente impressionante che venne incaricato della direzione dei balli in maschera all’Opéra di Parigi e venne nominato Cavaliere della Legione d’Onore nel 1877.

Strauss faceva parlare di sé proprio come le celebrity odierne: non mancavano riferimenti alla rivalità con il padre Johann Strauss I e gossip legati ai suoi tre matrimoni, che non fecero altro che aumentare la fama del compositore. Tutti amavano il “Re del Valzer”. La sua influenza fu ancora maggiore poiché la popolarità della sua musica non era limitata ai circoli d’élite, ma coinvolgeva l’intera società. Tra i suoi meriti va annoverato il perfezionamento di una cultura musicale popolare basata sulla musica da ballo grazie al supporto di tutta la famiglia: la madre, la moglie, i fratelli Eduard e Josef rivestivano infatti un loro ruolo ben preciso e senza di loro le numerose produzioni (500 componimenti di musica da ballo e 15 operette) e le esibizioni in tutto il mondo non sarebbero mai state possibili. Per la sua personalità e per le composizioni senza tempo in grado di arrivare dritte al cuore, Strauss è ancora oggi considerato uno dei personaggi più influenti nella cultura viennese contemporanea.

Gli eventi del 2025 dedicati a Strauss

Credits © WienTourismus/Julius Hirtzberger

Nell’anno della ricorrenza Vienna diverrà un grande palcoscenico dove andrà in scena un ricco programma dedicato a Strauss che comprenderà sia opere tradizionali che sperimentazioni moderne interpretate dalle più rinomate orchestre della città e musicisti classici ma, non solo. Il calendario abbraccia dieci generi diversi, tra cui musica da concerto, teatro, performance, arte digitale e immersiva, e prevede prime tutte le settimane. Tra le istituzioni musicali di Vienna che vi partecipano rientrano Musikverein, Wiener Konzerthaus, MusikTheater an der Wien, Volksoper di Vienna e l’Opera di Stato di Vienna. Inoltre, si potrà scoprire Strauss anche in luoghi insoliti dislocati in tutti i 23 distretti della città e situati sia al chiuso che all’aperto, come ad esempio il Cimitero Centrale di Vienna o durante la Festa dell’Isola del Danubio di giugno. I riflettori saranno puntati su Strauss anche in occasione di giornate speciali a tema, come la Giornata del Pipistrello (5 aprile), quando andrà in scena la prima dell’omonima operetta, o il compleanno di Strauss (25 ottobre),

Per approfondire la conoscenza del compositore viennese, presso il Museo del Teatro sarà allestita dal 4 dicembre 2024 al 23 giugno 2025 una grande esposizione dal titolo “Johann Strauss – The Exhibition”, ma durante tutto il corso dell’anno sarà possibile visitare i luoghi chiave del re del valzer, come la House of Strauss, inaugurata a ottobre 2023 presso il Casinò Zögernitz, un nuovo hotspot musicale dove Strauss stesso si esibì e dove oggi ha sede l’Istituto di Vienna per la ricerca su Straus; l’appartamento Johann Strauss Wohnung in Praterstrasse dove visse e compose “Sul bel Danubio blu”; la Casa della Musica, dove è possibile improvvisarsi direttori d’orchestra per il Valzer del Danubio, e la nuova esperienza immersiva “Johann Strauss. New Dimensions”.

Passeggiando per la tutta è facile incontrare rimandi a Johann Strauss II, tra cui il celebre “Giovannino dorato” a Stadtpark, che è stato per un periodo il monumento più fotografato di Vienna.

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  • Redazione Qualitytravel.it

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