Il Boeing 737 MAX è tornato sotto i riflettori della cronaca a causa di un grave incidente con un aereo di Alaska Airlines con una delle versioni più recenti di questo velivolo il 737 MAX 9. Il 5 gennaio 2024, durante un volo diretto in California, un portello dell’uscita di sicurezza dell’aeromobile si è staccato in volo con una forte esplosione, creando un’apertura nella fusoliera e causando la depressurizzazione della cabina. Il volo ha quindi dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a Portland, in Oregon, dopo 20 minuti dal decollo. Fortunatamente, non ci sono stati feriti gravi tra i 174 passeggeri e i sei membri dell’equipaggio, sebbene alcuni abbiano subito lievi lesioni a seguito dell’incidente. Il danno si è verificato dopo soli sei minuti dal decollo, a circa 5000 metri di altezza, motivo per cui i passeggeri avevano tutti le cinture di sicurezza allacciate. Il portellone staccato, che è stato ritrovato nel cortile di un’abitazione in Oregon, è un finto portellone, a tutti gli effetti un pannello removibile, che in alcune configurazioni dell’aereo diventa una vera uscita di sicurezza, ma che in quella di Alaska Airlines non era necessaria. Il pannello, come il resto della fusoliera, è prodotto dalla Spirit AeroSystems, azienda del Kansas che ora è anche sotto i riflettori perché pare esisterebbe un rapporto in cui alcuni dipendenti avvertivano di un problema di sicurezza che non è stato preso in considerazione. Nell’analisi del pannello che si è staccato, fatta dal National Transportation Safety Board, mancavano quattro dei bulloni necessari a fissare la finta porta alla fusoliera dell’aereo, ma non si sa se sono saltati nell’incidente o se non sono mai stati installati. Curioso però che appena una settimana prima di questo problema la Federal Aviation Administration (FAA) aveva chiesto alle compagnie aeree di ispezionare eventuali bulloni allentati proprio sui Boeing 737 MAX ma in una parte diversa dell’aereo, che non aveva a che fare con i portelloni, dopo che un controllo di manutenzione di una compagnia aerea aveva trovato una vite non fissata dal dado.
In risposta a questo incidente, la FAA ha ordinato l’ispezione immediata di tutti i Boeing 737 MAX 9 prima che possano tornare in volo. Ciò ha interessato circa 171 aeromobili in tutto il mondo sui 219 in circolazione, con ispezioni che hanno richiesto da quattro a otto ore per aereo. In seguito all’ordinanza della FAA, Alaska Airlines ha inizialmente messo a terra la sua flotta di 65 Boeing 737 MAX-9, ma poi ha rapidamente rimesso in servizio alcuni aerei dopo l’ispezione. Tuttavia, in seguito ha deciso di tenerli nuovamente a terra per ulteriori controlli, in consultazione con la FAA. Anche United Airlines ha sospeso il servizio dei suoi 79 aeromobili di questo tipo per le ispezioni richieste. Entrambe le compagnie avrebbero riferito di aver trovato dei bulloni allentati e di averli rimessi in sicurezza, secondo The Air Current.
Questo incidente è l’ultimo di una serie di problemi che hanno colpito il Boeing 737 MAX negli ultimi anni. La versione precedente di questo modello, i Boeing 737 MAX 8 erano stati messi a terra a livello mondiale per quasi due anni dopo due incidenti mortali, uno in Indonesia nell’ottobre 2018 (Lion Air 610) e l’altro in Etiopia cinque mesi dopo (Ethiopian Airlines 302), che insieme hanno causato la morte di 346 persone. Dopo questi incidenti, Boeing ha rivisto il sistema di controllo di volo automatizzato, che si era attivato erroneamente in entrambi i casi portando gli aerei in una fase di picchiata non reversibile. Boeing ha pagato 2,5 miliardi di dollari per chiudere l’inchiesta penale della magistratura, mentre il 737 MAX 8 è tornato in servizio solo a novembre 2020.
Le ripercussioni per Boeing includono non solo preoccupazioni per la sicurezza ma anche impatti significativi sulla loro reputazione e sulla fiducia del mercato. Questi incidenti hanno provocato un calo nelle azioni della compagnia, con una perdita del 9% nell’ultimo mese, e hanno sollevato domande sull’adeguatezza della supervisione da parte della FAA. Compagnie aeree in tutto il mondo, inclusi vettori in Europa, Turchia, Panama e Messico, hanno seguito la direttiva della FAA, mettendo a terra i loro 737 MAX 9 per ispezioni. La situazione sta causando l’annullamento di molti voli, influenzando decine di migliaia di passeggeri. Intanto il danno di immagine per Boeing è molto consistente, dato che riguarda aerei sostanzialmente nuovi, consegnati tra la fine del 2022 e la fine del 2023 e che, senza questo incidente, non sarebbero stati sottoposti a revisioni approfondite prima di un paio d’anni. E’ molto probabile quindi anche un danno alle vendite di questo modello con le compagnie che potrebbero mettere in discussione anche contratti già firmati e avere ripercussioni su altri modelli della stessa famiglia come il 737 MAX 10, variante allungata, creata per competere con l’A321 Neo di Airbus.
Come risposta alla crisi reputazionale il Ceo di Boeing, Dave Calhoun, si è assunto la responsabilità dell’incidente del 737 Max 9 dell’Alaska Airlines, riconoscendo l’errore e promettendo “completa trasparenza in ogni fase del processo” in una riunione con i dipendenti sulla sicurezza. “Lavoreremo con la Ntsb che sta investigando l’incidente per scoprire la causa”, ha aggiunto, dato che è tuttora controverso se la causa del distacco siano stati effettivamente dei bulloni mancanti o avvitati male: naturalmente serviranno delle indagini per dare una risposta chiara. Rispetto all’atteggiamento avuto con gli incidenti del 2018/2019, dove inizialmente erano stati negati problemi con i software di pilotaggio e c’era stata poca collaborazione nelle indagini, c’è sicuramente in Boeing una maggiore consapevolezza delle conseguenze di una crisi reputazionale gestita male e che già negli ultimi anni ha portato al sorpasso da parte di Airbus, sia sui nuovi aerei consegnati che sui nuovi ordini.