L’estate italiana del 2023 ha segnato un notevole successo nel turismo extra UE e nel Tax Free Shopping, con una crescita significativa delle spese sia nelle città d’arte che nelle località balneari. Questo risultato ha superato i livelli pre-pandemici e ha mostrato un notevole aumento rispetto al 2022. Tale tendenza positiva è stata supportata da una costante presenza di turisti provenienti dagli Stati Uniti e dal mondo arabo, con un impulso ulteriore grazie al ritorno dei viaggiatori cinesi in Italia. Queste conclusioni emergono dai dati forniti da Global Blue, una società leader nel settore del Tax Free Shopping, raccolti nel periodo tra giugno e settembre.
Stefano Rizzi, Managing Director di Global Blue Italia, ha commentato: “La significativa espansione delle spese tax-free in città d’arte e località balneari durante l’estate ha confermato le nostre aspettative, offrendo un segnale positivo per l’intero settore turistico. Il ruolo cruciale del Tax Free Shopping nel promuovere e sostenere il turismo in Italia è emerso chiaramente. Dopo aver superato con successo la fase di ripresa post-Covid e consolidato i progressi ottenuti, la sfida ora consiste nel garantire una crescita sostenibile. È essenziale continuare a offrire un’esperienza di Tax Free Shopping senza intoppi, promuovere le nostre destinazioni all’estero e considerare ulteriori misure per rendere l’Italia ancora più accessibile e attrattiva per i turisti internazionali, tra cui l’abbassamento della soglia di accesso ai servizi tax-free, attualmente la più alta in Europa.”
A livello nazionale, è stato registrato un notevole aumento delle spese tax-free durante l’estate, con un aumento del 32% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 28% rispetto al 2019. Il valore medio delle spese rimane intorno ai 1.000 euro, simile all’anno precedente ma in crescita del 21% rispetto al periodo pre-pandemico.
I turisti americani sono emersi come la nazionalità predominante, rappresentando il 31% della spesa tax-free, seguiti dai turisti provenienti dai paesi del Golfo (10%) e dai turisti cinesi (8%). Questo cambiamento è stato attribuito al ritorno dei viaggiatori cinesi in Italia, che erano stati la principale nazionalità prima della pandemia.
I dati relativi ai canali di distribuzione e alle categorie di merce rimangono stabili rispetto al 2022, con le boutique che attraggono la maggior parte delle spese tax-free (89%), seguite dagli outlet (11%). La categoria “Fashion & Clothing” rappresenta ancora la parte predominante degli acquisti, con il 77% del totale.
Le città d’arte, in particolare Milano, Roma e Firenze, continuano a essere le destinazioni di shopping principali per i turisti internazionali, contribuendo rispettivamente con il 29%, 20% e 12% delle spese tax-free. Milano e Roma hanno visto una forte ripresa rispetto al 2022, con aumenti rispettivamente del 138% e del 30% rispetto al periodo pre-pandemico del 2019.
Gli scontrini medi nelle città d’arte sono superiori alla media nazionale, con Milano in testa (1.300 euro), seguita da Venezia (1.213 euro) e Roma (1.196 euro). Il ritorno dei turisti cinesi è stato evidente in queste destinazioni, con una significativa crescita della loro quota di spesa tax-free.
Anche le località balneari italiane hanno registrato una notevole crescita delle spese tax-free, superando i livelli pre-pandemici. Taormina, Forte dei Marmi e Porto Cervo sono emerse come le località con l’incremento più significativo delle spese rispetto al 2022. Porto Cervo ha registrato la spesa media più alta (2.540 euro), seguita da Capri (1.696 euro) e Forte dei Marmi (1.680 euro).
Mentre i turisti americani dominano nelle località balneari, gli arabi preferiscono Forte dei Marmi, Porto Cervo e Portofino. Tuttavia, è importante notare che i turisti cinesi non hanno inserito queste località nelle loro rotte durante questa stagione estiva.
In conclusione, l’estate italiana del 2023 ha segnato un notevole successo per il turismo extra UE e il Tax Free Shopping, con una forte ripresa delle spese sia nelle città d’arte che nelle località balneari, grazie alla presenza costante dei turisti americani, al ritorno dei viaggiatori cinesi e al contributo significativo dei turisti arabi. Questi risultati positivi indicano una promettente ripresa del settore turistico italiano.