Italiani un popolo di ciclisti: 17 milioni di famiglie hanno una bicicletta, 3 milioni la usano tutti i giorni e grazie alla spinta degli incentivi all’acquisto, che hanno fatto esplodere la diffusione di due ruote molto più confortevoli e comunque a zero impatto ambientale, oggi 1 famiglia su 10 possiede un’ e-bike.
Il turismo non può non tenere conto dell’enorme opportunità di sviluppo connesso a questo trend, considerati gli ultimi dati registrati nel biennio 2021-2022: oltre 22 milioni di connazionali hanno usato almeno qualche volta la bicicletta in vacanza, soprattutto in destinazioni balneari e luoghi immersi nella natura.
Nelle prossime vacanze, un popolo di 9 milioni e mezzo di italiani avrà, come compagna di viaggio, la bicicletta, di proprietà o noleggiata, e quasi 7 milioni di questi programmano di usarla in escursione. Un’esperienza tutt’altro che per pochi, dove anzi informazioni facilmente accessibili sui servizi di noleggio in loco e sulla disponibilità di itinerari agevoli e sicuri, possono facilmente indurre la domanda a scegliere una destinazione piuttosto che un’altra, e non solo quella dei ciclisti abituali.
Sono i dati di una ricerca, Confcommercio-Swg, dal titolo “UN’ESTATE IN ROSA: bicicletta e Giro d’Italia nelle vacanze 2023 degli italiani” presentata oggi, a Fossacesia (da dove partirà il 6 maggio il Giro d’Italia) in occasione del convegno “TURISTI CICLISTI: LA MOBILITA’ DOLCE NELL’ESPERIENZA DEI VIAGGIATORI ITALIANI” organizzato da Confcommercio in collaborazione con Isnart, GAL Costa dei Trabocchi e il patrocinio di Enit.
Come ostacolo alla vacanza su due ruote, gli italiani additano nel 24% dei casi, la difficoltà di trasportare la propria bicicletta dal luogo di residenza a quello di vacanza, ma anche la mancanza di punti di assistenza, di centri di noleggio e il loro costo. Insomma, piccoli interventi messi a sistema fra di loro sembrano essere utili tanto quanto grandi progetti.
In tale quadro di riferimento, non può dunque stupire la passione degli italiani per il Giro d’Italia, seguito – seppure con diverse sfumature d’interesse – da quasi due terzi della popolazione, soprattutto la fascia più alto spendente e con più tempo libero a disposizione dei 55-74enni.
Significativo è il rapporto “fisico” che si realizza tra l’interesse per manifestazione e quello per il suo itinerario, dove i luoghi diventano protagonisti turistici. Per 17 milioni di italiani che hanno visto il Giro almeno una volta, quando è passato dalla loro città, ce ne sono altri 4,6 milioni che si sono recati appositamente dove sapevano che sarebbe transitato, oltre a 3,3 milioni che ricordano l’esperienza del passaggio della “carovana rosa” in un luogo in cui si trovavano in vacanza.
La metà dei connazionali dichiara inoltre che vorrebbe assistere dal vivo a una tappa e, di questi, 6,3 milioni collegano questa esperienza con quella di conoscere un posto nuovo. E passare dalle ipotesi alla concretezza è, in questo caso, tutt’altro che improbabile, dato che circa il 30% degli intervistati – che vale oltre 12 milioni – ha già visitato, in passato, una località conosciuta grazie alle notizie sul Giro d’Italia, soprattutto quelle di partenza e arrivo di tappa, ma anche i luoghi delle “eroiche” scalate a due ruote in montagna.
Senza contare dunque l’incredibile effetto mediatico sull’immagine all’estero della nostra penisola, che porta interesse e flussi di visitatori, questa manifestazione sportiva si rivela così, oltre ogni aspettativa, un potente driver di turismo interno; uno strumento promozionale altamente efficace, soprattutto per le destinazioni che sapranno essere coerenti, riunendo operatori e decision maker privati e pubblici intorno a progetti di sviluppo della mobilità dolce, che poi si traduce in percezione positiva della qualità della vita per tutti, turisti e residenti.
Commenta il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: “Cogliere i profondi cambiamenti della domanda è fondamentale per le attività economiche, ma lo è ancor più per il turismo, uno dei settori che fa da traino alla ripresa economica del Paese dopo anni di grandi difficoltà. È questo l’obiettivo dell’iniziativa e dello studio di Confcommercio, con cui oggi contribuiamo ad un’offerta turistica ancor più attrattiva e sostenibile, nel contesto di una rinnovata attenzione degli italiani per il cicloturismo. Non può esserci occasione migliore dell’avvio della 106ma edizione del Giro d’Italia, manifestazione storica eppure sempre giovane, e strettamente correlata alla promozione dello sport e dei territori, insieme a quello stile di vita che è il nostro tratto distintivo”.