L’emergenza sanitaria e le situazioni geopolitiche mondiali hanno reso di fondamentale importanza la questione della sicurezza in viaggio, soprattutto per quanto riguarda le trasferte lavorative, tanto che lo scorso settembre è stato creato lo standard ISO 31030 – Travel Risk Management – Guidance for organizations che fornisce le linee guida per le aziende nel tutelare i dipendenti durante i viaggi di lavoro. In questo scenario BizAway, scaleup attiva dal 2015 nel business travel, ha migliorato l’implementazione del tool di Riskline, di cui si serve sulla propria piattaforma, che consente oggi di visualizzare in tempo reale tutti gli stati con colori diversi in base al livello di rischio che presentano.
La valutazione del travel risk management in piattaforma misura infatti i rischi su una scala da 1 a 5, secondo 3 parametri: General Risk che indica un rischio riferito a potenziali problemi durante il viaggio; Security Risk per quanto riguarda un rischio riferito a problemi di tipo politico, terrorismo, guerra, corruzioni e naturali all’interno del paese e Covid Risk Level, riferito alla situazione di contagi nel paese scelto. I livelli di rischio sono identificati con uno specifico colore e per ogni paese la piattaforma fornisce una descrizione dettagliata sulla situazione interna.
L’urgenza di valutare correttamente i rischi per evitare che i propri dipendenti in viaggio si trovino impreparati davanti a pericoli o difficoltà di natura politica, terroristica o sanitaria, sta portando sempre più aziende a implementare programmi di travel risk management e duty of care (dovere di diligenza), per ottemperare all’obbligo di tutelare la sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti anche in viaggio.

“Sempre più riscontriamo la necessità da parte delle aziende di realizzare delle affidabili valutazioni di rischi per informare e preparare i propri dipendenti che viaggiano per lavoro – afferma Flavio Del Bianco, CTO e Co-Founder di BizAway – Un dipendente in trasferta deve essere consapevole degli scenari cui può andare in contro ed è dovere del datore di lavoro tutelarne la sicurezza sempre. Il tool di travel risk management parte proprio da questa esigenza e nasce con l’obiettivo di fornire parametri di valutazione sia nel momento della ricerca, sia a prenotazione avvenuta, in tempo reale”.

L’obbligo di tutela dei propri dipendenti anche in viaggio è sancita dal D.Lgs. 81/2008 e dal D.Lgs. 231/2001 che prevedono per il datore di lavoro la responsabilità penale ed amministrativa ed è per questo che lo scorso settembre è stato introdotto l’ISO 31030, il nuovo standard che si occupa di fornire alle aziende tutte le linee guide per una corretta gestione della sicurezza dei propri viaggiatori.

Nuove figure professionali per il settore business travel

L’aumento dell’importanza del Travel Risk Management ha fatto sì che si sviluppassero nuove figure professionali. L’UNI/PdR 124:220, pubblicata a gennaio 2022, definisce infatti i requisiti professionali del Travel Security Officer, che si assicura che il processo di travel security management sia appropriato per l’esigenza dell’azienda e dei viaggiatori, del Travel Security Manager che invece si occupa della gestione operativa della sicurezza dei viaggiatori e infine del Travel Security Analyst il cui compito è raccogliere e analizzare le informazioni utili per la sicurezza dei viaggiatori.

“L’evoluzione del Travel Risk Management nel business travel rappresenta a mio parere uno di quei casi in cui un’emergenza storica porta la società al progresso – conclude Luca Carlucci – L’epoca di profonda incertezza in cui viviamo ha portato infatti il legislatore a stabilire delle normative che tutelino ancora di più la sicurezza delle persone e ha contribuito alla creazione di nuove figure professionali e, quindi, di nuovi posti di lavoro”.

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