Si è chiusa domenica scorsa la tre giorni parigina Mondial du tatouage. Oltre 400 tra artisti tatuatori da tutto il mondo con i loro modelli viventi e i loro stand, proprio come in qualsiasi altra fiera, e oltre 30 mila visitatori paganti che hanno potuto assistere a performance live oltre a partecipare ai concerti nella sala allestita all’interno della struttura Grande Halle.

Grand Halle è sita nel quartiere La Villette, nel passato uno dei quattro comuni facenti parte del dipartimento della Seine e inglobati da Parigi a seguito dalla Rivoluzione francese.

LA LOCATION

La Grand Halle è facilmente raggiungibile con la metropolitana volando su Charles de Gaulle da Linate con Easyjet. La struttura è composta esternamente da grandi vetrate che illuminano gli oltre 18mila metri quadri su un unico piano suddivisibili in due o tre spazi, per l’occasione divisi tra spazi espositivi e due palchi centrali l’uno di schiena all’altro. Ulteriori 9mila mq tra la navata mezzanina e l’esterno ospitavano eventi, show privati e l’area street food.

MONDIAL DU TATOUAGE

Mondial du Tatouage è giunto quest’anno alla sua nona edizione. Organizzata tutt’oggi dal suo primo ideatore, il tatuatore Tin Tin: classe 1965 e formatosi nella Berlino degli anni ‘80 è arrivato a tatuare stilisti di fama mondiale come Marc Jacobs e Jean Paul Gaultier.

Vincente, ai fini del successo della manifestazione, l’idea di collegare ogni edizione a una differente arte visuale con l’obiettivo di elevare i tatuaggi a una vera e propria opera d’arte così come quelle prodotte dalla pittura, dalla musica e dalla fotografia.

L’edizione 2019 ha invece dialogato da vicino con la danza con la collaborazione di una grande coreografo come Philippe Decouflé, che ha curato, tra gli altri spettacoli, la cerimonia della Coppa del Mondo in Germania del 2006.

L’ITALIA

Tanti anche gli espositori italiani presenti, per un settore che, nel nostro Paese, ha un giro d’affari annuo da 100 milioni per 3 mila aziende che vi lavorano in totale sicurezza. Si contano anche 20mila abusivi, che però non erano presenti all’edizione di Parigi.

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